Il Titanic (transatlantico britannico della classe Olympic) nella notte tra il 14 e il 15 Aprile 1912 dopo una collisione con un iceberg ed un’agonia di 2 ore e 40 minuti cola a picco nelle gelate acque dell’Atlantico settentrionale. Molti anni dopo dalla brillante idea di un regista canadese (James Cameron) si è ridata vita ad una delle catastrofi marittime più grandi del nostro secolo. In 3 ore e 14 minuti, Cameron, riesce a immeggerci per poco più di un’ora nella sciagura dell’affondamento, le restanti due ore è un racconto del prima e del poi, con un prologo nel regno dei morti, a 4000 metri di profondità oceanica nel 1996, dove con una spedizione marittima si riesce a penetrare l’intimità della nave, quei luoghi che hanno portato speranza a ben 3 classi economiche, per un totale di circa 2000 passeggeri diretti nel nuovo mondo, il paese della speranza, l’America, oltre oceano. Nell’affondamento della nave persero la vita 1.523 dei 2.223 passeggeri imbarcati.
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E’ il film dei record, vera icona del cinema. Record di costo (285 mln di dollari), record d’incassi (1,8 miliardi di dollari, battuto solamente da Avatar), record di Oscar (11 vinti su 14 nomination).
Progetto “titanic-o” sin dall’inizio, destinato a segnare la storia del cinema come la carriere del papà regista James Cameron e dei protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, ritorna nei cinema in formato stereoscopico nel centenario della tragedia del transatlatico (non la Costa Concordia di Schettino) e, quindi anni, dopo l’uscita nelle sale. Un’occasione per i giovani che non l’hanno mai visto e per gli adulti che potranno gustarselo nello splendore del 3D. E’ una storia d’amore tra il proletario Jack e l’aristocratica Rose sotto il segno di un destino baro, un melodramma romantico che dopo un luminoso inizio nello splendore della nave più bella e sicura mai esistita, nella seconda parte si trasforma in disaster-movie dai toni epici e tragici. Nel corso delle tre ore e un quarto della durata del film Cameron fonde inoltre, con uno sguardo rigoroso ed attento ad ogni sfumatura, le divisioni in classi, gli errori tecnici, le viltà, gli eroismi, il naufragio del progresso scientifico insieme a quello delle speranze di una vita migliore… La nave dei sogni si trasforma in una tomba e la perfetta storia d’amore, quella iniziata in barba alle differenze sociale e ai pregiudizi, termina in modo straziante quanto romantico, come era iniziata. Non c’è salvezza se non per i passeggeri di prima e seconda classe, gli unici che troveranno spazio nelle scialuppe di salvataggio. Le sequenze finali sul ponte… l’orchestra che suona, gli ultimi ordini impartiti dagli ufficiali e dal capitano, le urla dei passeggeri di terza classe… e le scene nel ventre del gigantesco transatlantico ormai sommerso dalle acque, sono destinate a rimanere scolpite della memoria.