Step Up All In: intervista a Gue Pequeno, Lorella Boccia e Ryan Guzman

Non finisce mai lo stupore che Giffoni Film Festival 2014 ci offre: oggi c’è stata l’anteprima nazionale di Step Up All In, il nuovo e quinto lavoro della saga musical a sfondo danza, che vede come protagonisti Lorella Boccia e Ryan Guzman, con la stragrande partecipazione al doppiaggio (proprio di quest’ultimo) del rapper italiano Gue Pequeno.

Una delle saghe dance più famose della storia del cinema, porta la competizione a livelli incredibili con il nuovo Step Up All In. Lo street dancer di Miami Sean Asa (Ryan Guzman), si traferisce a Hollywood per inseguire i suoi sogni di fama e fortuna, solo per poi scoprire le quasi insormontabili difficoltà per sfondare nel mondo della danza professionista. Ma quando la nuova crew che ha formato insieme alla bella e testarda Andie West (Briana Evigan), raggiunge le fasi finali di un reality tv ad alto contenuto di adrenalina nella scintillante Las Vegas, Sean si trova ad un passo dal raggiungere il suo sogno, sempre se sarà in grado di mettere da parte vecchie alleanze e rivalità di lunga data e fare solo quello che ama di più al mondo: ballare.

Ryan Guzman: lavorare con Jennifer Lopez (nel prossimo The Boy Next Door, in uscita 2015) è stata un’esperienza magnifica, ma anche i colleghi ballerini di Step Up, ormai giunto in un capitolo ancora più maturo, il quinto per l’appunto, non hanno scherzato affatto! C’è una netta differenza tra il girare per una serie-tv ed un film, nella prima menzionata infatti, il processo creativo e di produzione risulta più veloce e frenetico, nel mondo cinematografico il tutto è più fine, c’è un’attento e minuzioso lavoro per riuscire a concernere il tutto in circa due ore, è stato particolarmente bello lavorare con Step Up, inizialmente è stato difficile ingranare, ma successivamente mi è risultato il tutto molto semplice, da anni ormai mi cimento nelle arti marziali e tutto questo mi è ritornato utile per la danza. Proprio quest’anno mi sono rotto il ginocchio, ciò mi ha portato sempre più a determinare il mio personaggio e non mi ha impedito di portare al termine il film, una lezione importante che ho appreso è stata quella di prendere anche il buono dal cattivo, a vivere ciononostante il continuo soffrire che verrà.
Immagini e musica vanno pari passo nel mondo dell’arte in generale, abbiamo cercato di concentrare soprattutto in questo quinto capitolo, il più maturo della saga, tutta la vera essenza di fare Musical con la danza, e di portarla al cinema in una veste tutta nuova rispetto ai precedenti; un punto di forza è sicuramente la stupenda colonna sonora.
Con Step Up in genere con tutto il progetto, abbiamo cercato di portare con una trasposizione temporale tutta nuova, la vera essenza delle vecchie star di Broadway come ad esempio Fred Astaire, non è un mistero che decine di anni fa il Musical ed il Teatro andassero a braccetto, ed anche oggi c’è sempre voglia di vecchio, anche nel nuovo, le basi sono comunque importanti, ma come dicevo ora c’è bisogno di evolversi ed abbiamo cercato di intrecciare le due grandi generazioni.

Lorella Boccia: Tutto è partito dal talent targato Maria De Filippi, per l’appunto Amici, ho avuto sicuramente tanta visibilità grazie a quel programma, ho partecipato come ballerina intorno al 2012; ballare in Step Up 5 è stata una grandissima esperienza ed opportunità per sperimentare nuove strade, anche soprattutto il poter ballare con ballerini americani. I nostri ballerini italiani sono bravissimi, ma non avendo mai collaborato con ballerini stranieri, in Step Up All In ho dato il mio meglio. Cosa mi ha fatto passare da star di Amici a ballerina per Step Up? In realtà non ho nient’altro rispetto alle altre ballerine che si sono susseguite nel corso delle 15 edizioni, una mia buona qualità è sicuramente la caparbietà di apprendere, ho voglia di sperimentare sempre cose nuove, è sempre e solo questione di determinazione e voglia: nella vita c’è sempre bisogno di evolversi.

Gue Pequeno: Io nel film sono doppiatore italiano di Ryan Guzman; il tutto è iniziato con una chiamata, ricordo che avevo appena finito l’ultimo tour e stavo preparando le scalette per il prossimo che verrà in autunno, è stata una bella emozione il confrontarsi con quel mondo, nel mondo dell’arte non si butta via niente ed ho imparato ad apprezzare un mondo che prima quasi ignoravo, quello del ballo. Ho iniziato a scrivere e dare le prime news ai miei fans sui social, ed è iniziato un chiacchiericcio positivo in merito, ed ho capito che quella era la strada giusta, dovevo solamente accettare: e dissi di si!
Il mio nome deriva da una mia differenza tra le altre persone, Gue è un soprannome che mi sono dato poiché dalla nascita sono guercio, ovvero ho un occhio più chiuso dell’altro, ed il motto Be Different di Giffoni è un qualcosa di buono per i giovani, alla fine capisci che le cose negative ti fanno maturare, ho preso tutto il male e ne ho fatto qualcosa di buono, ho iniziato a dire ciò che pensavo e renderlo canzone, così ho fatto successo nel RAP, vincendo dischi di platino. L’Italia purtroppo è ancora arretrata in questo settore, si credono che il Rap è qualcosa di scomodo e poco nobile, ma non capiscono che con questo potere c’è immediatezza nel dire, ma un lento ponderare dietro, ad un certo punto divento uno strumento e sei destinato a fare del bene: faccio la mia musica e nel bene e nel male cerco di andare avanti.
In Step Up gira tutto intorno ad una sfida, le competizioni nel bene e nel male sono sempre costruttive, c’è bisogno di confrontarsi con le persone per poter crescere, per capire su dove e come lavorare, ma c’è una bella differenza nello sfidare in una competizione dedita al vincere, piuttosto che una per potersi evolvere, il voler vincere sempre non è affatto costruttivo ed il più delle volte logora.

Step Up All In è una figata pazzesca, tutte le scene che abbiamo girato sono spettacolari e ti catapulti in quel mondo che prima d’ora non riuscivi a capire e che forse non conoscevi, c’è bisogno ancora di film del genere.

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