Robocop dagli anni 90 torna in sala, recensione in anteprima, dal 6 febbraio 2014 al cinema!
Trama
Alex Murphy è un integerrimo agente di polizia che combatte il crimine e rifugge la corruzione. I traumi derivanti da un attentato alla sua vita pongono la moglie dinnanzi ad un bivio: accettare la morte del marito od accettare la sua trasformazione in qualcos’altro.
Recensione
L’azienda OmniCorp nel 2028 è all’avanguardia nella sperimentazione robotica e nell’integrazione di arti ed organi artificiali in pazienti mutilati. Alex Murphy è vittima di un attentato proprio nel momento in cui la società, costretta dalle leggi, è impossibilitata a garantire la giustizia nelle città avvalendosi di robot, poiché privi di coscienza. Grazie al benestare di Clara Murphy, la moglie, quello che rimane del corpo di Alex viene trasformato in Robocop, un poliziotto onesto, virtuoso ed indistruttibile. Nel suo cervello viene implementato un software di ultima generazione che gli consente di localizzare ed assicurare alla giustizia i criminali, e potenzialmente tali, disarmandoli o uccidendoli se necessario. Robocop troverà nella politica e nella burocrazia gli avversari più ostici da combattere, smascherando una schiera di poliziotti corrotti, dalle sorti inestricabilmente avviluppate con il potere locale.
Prodotto dalla MGM e diretto da Josè Padilha, Robocop è il remake di Robocop – Il futuro della legge (1987) e reboot dell’omonimo franchise fondato nel 1987. È un film destinato al grande pubblico che risente degli influssi culturali cinematografici maturati in più di 20 anni di storia. C’è Minority Report (2002) e Io Robot (2004), ma anche Superman e Batman. Insomma un film che si appoggia sulle solide basi della cinematografia Anti-Crimine e Pro/Anti-Automi per consacrare l’esperienza visiva a vero e proprio mito. E per questo lo svolgersi della trama spesso si interrompe per proiettare nel passato uno spettatore ancora indeciso se essere affascinato o deluso da tale tentativo.
La regia non brilla, si prende qualche licenza di troppo e si sostituisce spesso agli attori sullo schermo per trasmettere ansia, concitazione e pericolo. E quindi nelle scene d’azione il cameraman toglie la macchina da presa dal cavalletto e segue i protagonisti nelle avvincenti lotte al crimine, senza avvalersi di una steady-cam, o usandola malissimo. Il risultato? Sicuramente una visione di realismo tale da avvicinarsi al documentario o allo stile di Bourne Identity (2002), ma sconsigliata ai deboli di stomaco.
Iniziano i titoli di coda e ciò che rimane è una profonda sensazione di delusione per un film che non ha rispettato le promesse relative ad effetti speciali spettacolari e lotta al crimine, che si scopre essere un One-Man-Show politico dal sapore tetro e drammatico.
Riccardo Cenci
Voto: 5
Durata: 118′
Genere: Azione, Sci-Fi, Fantascienza
Di: Josè Padilha
Con: Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Abbie Cornish, Jackie Earle Haley, Michael K. Williams, Jennifer Ehle, Jay Baruchel, Samuel L. Jackson, Marianne Jean-Baptiste.