Il film di apertura della 71°Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si presenta un po’ contrastante.
Nella pellicola scelta per aprire la mostra diretta da Alberto Barbera e presieduta Paolo Baratta, le aspettative erano tante, forse più per le interpretazioni dei principali protagonisti, che la trama della pellicola in sé (gli applausi a fine film sono stati davvero tiepidi).
Il film, diretto e prodotto da Alejandro González Iñárritu, che vede tra gli interpreti Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts, Zach Galifianakis, Andrea Riseborough e Amy Ryan, si impone prepotentemente dall’inizio.
La storia è incentrata su Riggan Thomson (Michael Keaton), un attore conosciuto per aver interpretato in passato Birdman, un supereroe alato, molto amato dal pubblico.
Cercando di riscattarsi, vuole imporsi anche sul palcoscenico di Broadway, proponendo una riscrittura personale del dramma di Raymond Carver, What We Talk About When We Talk About Love, ma non si rende conto delle esigenze che necessita una realizzazione teatrale nel campo del realistico, nei limiti del possibile, e come tutto ciò non possa usufruire degli effetti speciali del cinema.
Riggan è dominato dal suo ego; esso sarebbe Birdman, il supereroe per il quale è famoso, che gli parla come il diavoletto tentatore che si può vedere nei cartoni. Riggan, padre di Sam (Emma Stone), ragazza da poco uscita dal tunnel della tossicodipendenza, vuole imporsi e farsi ricordare per la sua bravura in veste di attore, e non riconosciuto solo per quel ruolo alato che ha svolto. Una faccenda reale, dove tanti attori non riescono a scrollarsi di dosso un personaggio da loro interpretato.
La faccenda è complicata; Mike Shiner (Edward Norton), attore di fama, cerca di usurpare, arrogantemente, il controllo dello spettacolo, mettendo il tale situazione anche gli attori che vi partecipano.
Tutti contano su Riggan, specie il suo amico e produttore dello spettacolo Brandon Vander Hey (interpretato da Zach Galifianakis) ma solo con l’arrivo di Mike, le contestazioni di sua figlia che gli apre gli occhi sul fatto che lui (oltre a non essere stato un buon padre) non può prendere di avere sempre il controllo di tutto, e le critiche pesanti che sa gli si rivolteranno contro per stroncarlo, perché tra essere celebrità ed essere attori vi è una grande differenza, gli faranno capire quanto di sbagliato ci sia nella sua vita, quanto il personaggio di Birdman l’abbia condizionato a tal punto da interferire con la sua vita reale, concedendogli poteri di controllo che non esistono.
La trama è abbastanza turbolenta nel complesso, e la realizzazione del film appare quindi ambigua e a volte confusa.
La regia è brillante, realizzata per il 97% tra staycam e handycam, che concedono dei lunghi piano sequenza, concentrandosi molto sulle espressività dei volti, e dedicandosi al seguire i vari personaggi, cercando di dargli un’immagine anche di interiorità.
I dialoghi sono molto intensi, e la sceneggiatura, curata dallo stesso Iñárritu, è notevole, anche se per certi versi volgare (non a caso il film è stato vietato in America ai minori di 17 anni), rispetto a una trama, che proponendo quello che si definirebbe un metateatro, sembra avere un capo ma non una vera coda.
Il punto forte sono le interpretazioni; Michael Keaton e Edward Norton danno il meglio di sé, eseguendo alcune parti davvero mostruose emotivamente e dialogalmente parlando, insieme ad Naomi Watts che ridà prova del suo talento e a Zach Galifianakis che comincia a farsi notare con una attore dalle molteplici sfacettatture ancora tutte da scoprire.
Emma Stone appare trasmette poco, tranne alcuni exploit.
Ottimo anche il fatto di aggiungere della sana ironia nel calderone, prendendo in considerazione attori di oggi, come Ryan Gosling o Robert Downey Jr. (in quanto celebrità per aver interpretato Iron Man).
Ottima anche la scenografia, che cerca di dare un visione tumultuosa e surreale alla faccenda, cosi come la colonna sonora.
In un mx tra quello che è una commedia e un dramma (che si potrebbe definire un cinecomic versione dark), Iñárritu ha voluto che gli attori entrassero davvero nei panni del personaggio (tanto che Emma Stone nella conferenza stampa confessa essersi spaventata per il fatto d’interpretare un personaggio con passato da tossicodipendenza e per l’intensità emotiva che contraddistingue la pellicola).
Birdman o (Le imprevedibili virtù dell’ignoranza) uscirà negli USA il 17 ottobre, mentre in Italia probabilmente a Febbraio.
Valutazione complessiva: 3 su 5!
Articolo di Mara Siviero