Pride – La recensione in anteprima

VOTO MISTER MOVIE: [star rating=”4.3″]

Presentato in anteprima a Gender Bender International Film Festival, “ Pride “ punta ad essere la commedia più brillante di questo inverno.

Una storia vera. Anzi due, molto diverse fra loro, riunite a Londra e in Galles durante lo sciopero dei minatori iniziato nel 1984, ma entrambe vittime della prepotenza di un paese monarchico. Un film che doveva essere raccontato tanto tempo fa, ma ci sono voluti tre decenni per portarlo alla luce. Un variopinto gruppo di omosessuali dell’ East London decide di sostenere la causa di un’altra minoranza, quali i minatori, scioperanti contro il paese. Il movimento a sostegno diventa così il Lesbian and Gay Support Miners (LGSM), ma dare una mano a volte non è così facile, soprattutto se si rientra già in una minoranza. I protagonisti finiranno a confrontarsi con una piccola realtà del Galles, dove porteranno un aiuto concreto e qualche “lezione di vita “.

Un prodotto che firma la regia di Matthew Warchus, regista teatrale londinese, con moltissime produzioni teatrali alle spalle, e forse per questo che la campagna di marketing di Pride è stata davvero di forte impatto, anche grazie al lavoro di Working Title.

Questa storia inizia nel Giugno del 1984, durante il Gay Pride di Londra. Joe ( George MacKac), apprendista cuoco e ventenne, si unisce nel corteo senza avere ancora conosciuto una comunità, ed è proprio lì che avverrà l’incontro che gli cambierà un po’ la vita, con un gruppo politicizzante di giovani che lo porteranno ad unirsi al LGSM. Il gruppo è guidato dal carismatico Irlandese Mark ( Ben Schnetzer) e dall’inglesino del Nord Mike ( Joseph Gilgun ), con il supporto di Gethin ( Andrew Scott ) , proprietario della libreria usata come base, e dell’attore ballerino Jonathan ( Dominic West ). Infine l’unica “L” del gruppo, Steph ( Fave Marsav ), che cercherà di portare un po’ di femminismo e calmare gli spiriti nelle situazioni più tese. La domanda che ognuno si pone è: perché aiutare dei minatori omofobi ? Ed è Mark a rispondere: “ condividiamo gli stessi nemici: il primo ministro Margaret Thatcher, la polizia e la stampa destroide”.

Il gruppo LGSM si spingerà fino in Galles del Sud, Dulais Valley in Onllwyn. Un paesino comprendente una piccola comunità di minatori, pronta ad accogliere gli strani aiutanti; un comitato di benvenuto composto da grandi nomi quali Imelda Staunton, Menna Trussler e Bill Nighy. La nemica più testarda è interpretata dalla aspra  Lisa Palfrev.

Una sceneggiatura brillante, che richiama dal fondo altre tematiche e piccole storie parallele: l’uomo gay che si riconcilia con la famiglia, l’insorgenza dell’ AIDS, l’auto realizzazione della moglie di un minatore. Un film che farà emozionare senza possibilità di uscire dalla sala senza fazzoletto bagnato, una regia fine e curata, rendono il prodotto un vero piccolo diamante. Già vincitore della Queer Palm a Cannes 2014, Pride è in uscita nella sale italiane 11 Dicembre 2014, distribuito da Teodora Film.

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