Questo Natale arriverà sui nostri schermi Paddington, film live-action sull’orsetto nato negli anni ’50 dalla penna di Michael Bond, ispiratosi a un orsacchiotto di pezza visto in un negozio vicino alla stazione londinese di Paddington.
La storia del simpatico animale è piuttosto semplice. Lasciato il suo Paese natio, il misterioso Perù, Paddington parte alla volta di Londra alla ricerca di una famiglia che possa prendersi cura di lui.
Effettivamente pare strano che un personaggio tanto importante nella cultura inglese non abbia avuto mai una trasposizione cinematografica, ma a tutto c’è rimedio e stavolta ci ha pensato la StudioCanal, che ha voluto fare le cose per bene, affidandone la produzione a David Heyman, storico produttore della saga di Harry Potter e recentemente di Gravity, e radunando un notevole cast.
La regia è nelle mani di Paul King (Bunny and the Bull), specializzato in commedie e autore anche della sceneggiatura del film. Sin dalle prime immagini, si intuisce che l’intenzione del lungometraggio è quella di raccontare la buffa e al contempo toccante storia di questo orsetto che si trova sperduto in un mondo caotico a lui ignoto. Il classico film di Natale per famiglie. L’intuizione è buona, dopotutto stiamo parlando di un orso goloso di marmellata d’arance e vestito con cappello e impermeabile, per cui assumere toni troppo gravi sarebbe un errore imperdonabile.
Per poter godere della storia, è necessario compiere un coraggioso atto di fede, richiedendo una sospensione dell’incredulità che, se ci rifiutiamo di accettare, comprometterà il resto della proiezione. Nonostante Paddington faccia parte di un’incredibile specie di orsi, una volta giunto nella capitale inglese, il fatto che sappia parlare e che indossi degli abiti non stupisce affatto gli abitanti del posto, che accettano un orso parlante come accetterebbero qualsiasi altro turista. Il fatto che Londra sia rappresentata in modo piuttosto realistico potrebbe dunque far sorgere l’interrogativo sul perché nessuno creda di aver preso una botta in testa trovandosi di fronte al protagonista. Una volta compreso che si tratta perlopiù di una fiaba, però, è facile entrare nello spirito del racconto e divertirsi a seguire le avventure dell’imbranato animale.
Ad aiutare l’immersione nella dimensione del film è la fotografia di Erik Wilson, che riempie di colori ogni inquadratura, rendendola vivace e marcando i momenti comici del titolo. In realtà, l’intero film è pregno di colori; le varie location sono rese vivaci da tinte accese, sia la foresta peruviana che il quartiere della famiglia Brown, e a volte la palette utilizzata è talmente variegata da creare un contesto quasi surreale. La chiave estetica è in linea con il contenuto di Paddington; il film vuole essere una simpatica commedia natalizia, che non si esime dal trasmettere alcuni messaggi morali tra cui il valore della famiglia, ma non pretende di prendersi eccessivamente sul serio. I personaggi hanno un tratto caricaturale, a volte quasi grottesco, come la spietata impagliatrice interpretata da Nicole Kidman; la stessa famiglia Brown ha un carattere bizzarro, ogni membro con la propria stravagante personalità al limite del credibile. Nessuno esce però mai dalla cornice della storia e il mescolarsi di realtà e fiabesco è una trovata piacevole, sottolineata anche da passaggi visivi quali la trasformazione dell’ambiente circostante in tempo reale o la descrizione di casa Brown partendo da una vera e propria casa per bambole.
Questa costruzione si sposa bene con il resto del lungometraggio, che oltre a insegnare che chi dà il bene alla fine riceverà il bene, vuole soprattutto far ridere i bambini e i loro genitori. Su questo lato, la comicità di Paddington è prevalentemente basata sui disastri combinati dall’orsetto, ricorrendo all’ABC delle gag spesso all’inglese o finendo in battute piuttosto puerili. Una comicità non per tutti, forse appunto più adatta a un pubblico di giovani spettatori, a cui non dispiacerà vedere Paddington coinvolto in improbabili inseguimenti e in problemi con la vasca da bagno, ma che il pubblico più intransigente potrebbe ritenere situazioni già viste. Inoltre, nonostante l’adattamento faccia il possibile per tradurle, molte battute sono giochi di parole inglesi, difficili da rendere in italiano, ma fortunatamente la traduzione riesce quasi sempre a integrarle nella nostra cultura. Parlando di adattamento, vorrei soffermarmi sulla voce italiana di Paddington. La scelta è ricaduta su Francesco Mandelli, membro de I Soliti Idioti, che finora aveva doppiato solamente Monsters University col collega Fabrizio Biggio; nonostante quindi la scarsa esperienza, Mandelli fa un lavoro dignitoso che, a parte alcuni momenti di incertezza, regala un’interpretazione meno “calda” dell’originale, ma che non si allontana eccessivamente dal registro del personaggio.
Paddington, dunque, si presenta come un buon prodotto natalizio, innocente nelle sue intenzioni e in molti punti simpatico per una serata al cinema con la propria famiglia. Paul King è bravo a tenere le redini del film, eccezion fatta per alcune scene d’azione o particolarmente drammatiche, in cui calca la mano e si lascia andare a inquadrature poco congeniali al racconto. La storia di questo piccolo orso in cerca di una famiglia, in grado di conquistare il cuore di chiunque incontri, è perfetta per lo spirito del Natale; la sceneggiatura, nella sua semplicità, scrive un arco che procede fino alla fine senza particolari intoppi, aggiungendo ogni volta un tassello in più fino all’epilogo designato. Un lavoro senza troppe pretese, che potrebbe mettervi di buon umore per un paio d’ore, grazie alla storia sincera e ai bizzarri ma simpatici personaggi, interpretati da un gruppo di attori deciso a mettersi in gioco, abbandonando (perché no?) anche il proprio status di VIP.
Paddington (QUI il trailer italiano), diretto e sceneggiato da Paul King, arriverà nelle sale italiane il 25 dicembre, distribuito da Eagle Pictures. Il cast comprende Nicole Kidman, Peter Capaldi, Julie Walters e Sally Hawkins. La voce italiana di Paddington, in originale interpretato da Ben Whishaw, è di Francesco Mandelli. Nell’attesa dell’uscita nei cinema, potete godervi la serie animata Arriva Paddington, realizzata negli anni ’70 e che riprende la storia raccontata nel film. La serie è ora in onda sul canale JimJam (Sky canale 621), che la trasmette in esclusiva italiana tutti i giorni alle ore 6:55, 13:30 e alle 17:50
Immagini tratte dalla serie animata “Arriva Paddington”, in onda tutti i giorni su JimJam.