Mio Papà, film di Giulio Base, con Giorgio Pasotti e Donatella Finocchiaro, e girato nelle Marche, ha inaugurato la sezione parallela Alice nella Città (presentato fuori concorso), della nona edizione del Festival del Cinema di Roma.
Partiamo dalla trama, che potrebbe riguardare chiunque, ovvero l’esperienza di amare e convivere con figli non propri, cioè genitori e figli per scelta di entrambi, e non perché lo siano anagraficamente.
La storia è incentrata su Lorenzo (Giorgio Pasotti), un Peter Pan di 35 anni; di giorno fa il sommozzatore su una piattaforma petrolifera al centro del Mediterraneo, mentre di sera va nei locali, allergico però ad una frequentazione sentimentale seria.
Tra le varie conquiste di serata, una sera incontra Claudia (Donatella Finocchiaro). I due, conosciutisi per gioco, finiranno con l’essere travolti dalla passione a casa di lei, ma il mattino dopo Lorenzo ha una sorpresa; Claudia ha un figlio, Mattia (Niccolò Calvagna), di 6 anni.
Ma se da una parte Mattia non vuole affatto che Lorenzo entri nella sua vita e in quella di sua madre, dall’altra parte, Lorenzo, innamorato di Claudia, farà di tutto per stare con lei, occupandosi del bambino.
Dopo un inizio molto burrascoso, Lorenzo e Mattia riescono a trovare un equilibrio ed a instaurare quel rapporto genitoriale che Mattia aveva perso con la separazione dei propri genitori.
L’evento tragico pronto a rompere quell’equilibrio è dietro l’angolo, ma questo non sgualcirà il rapporto profondo tra i due protagonisti, tanto da diventare per uno il “suo bimbo” e per l’altro il “suo papà”.
Se la trama sembra essere di buon auspicio per la realizzazione del film, e vissuta in prima persona dal regista, Giulio Base, tutto questo viene prontamente smentito alla sua diretta visione.
Molto debole a livello di sceneggiatura, che presenta dei vuoti narrativi, tanto che alcuni passi sembrano essere stati inseriti in mancanza di altre idee, e lo stesso vale dal punto di vista registico, non riuscendo a esprimere appieno la trama, ma soprattutto l’empatia, che viene sollevata solo dalla colonna sonora; non chiara la scenografia, così come la parte recitativa, piuttosto confusa e inespressiva.
La nota di merito va data a Niccolò Calvagna, che dà una forte interpretazione nel ruolo di Mattia, bimbo bisognoso di cure e affetto, che prima desiste e poi cede all’amore.
Girato prevalentemente a San Benedetto del Tronto, il cast prevede, oltre, Giorgio Pasotti, Donatella Finocchiaro, Niccolò Calvagna, anche Fabio Troiano, Ninetto Davoli ed Emanuela Rossi.
Riconosciuto come film di interesse culturale dalla Direzione Generale per il cinema del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Mio papà uscirà nelle sale il 27 novembre.
Articolo di Mara Siviero