Manglehorn, il primo film dell’Al Pacino day, fa furore.
Riesce a colpire il pubblico lagunare, la pellicola diretta da David Gordon Green, che l’anno scorso portò a Venezia il suo Joe, con protagonisti Nicholas Cage e il giovanissimo Tye Sheridan (quest’ultimo vincitore del premio Marcello Mastroianni per l’interpretazione nel film).
Al Pacino è Angelo Manglehorn, un ferramenta del Texas, che si porta sulle spalle il fardello di un doloroso passato che ha compromesso il rapporto con il figlio e i rapporti sociali con il mondo esterno; non riesce a rilassarsi.
O meglio, non riesce a scrollarsi dalle spalle il passato per poter guardare il futuro.
Questo passato è rappresentato dall’amore per una ragazza, che non era sua moglie, e che non è riuscito a proseguire per le distanze che interponeva con lei.
Vive di rimpianti dunque, di quello che non ha fatto con lei, e di nostalgia per i bei momenti passati insieme.
Il rapporto con la sua nipotina e quello con la sua gatta si rivelano idilliaci; sono l’unica fonte della sua sopravvivenza, oltre al suo lavoro di ferramenta.
Ma quando suo figlio gli rivela di non essere in buone acque economiche e rifiuta l’amore e il sentimento di una donna perché vive nel passato, si rende conto di vivere in un amore che non esiste, se non nella sua testa e nelle lettere che scrive alla sua amata, che non fanno che tornargli indietro.
David Gordon Green, già al suo secondo anno nella laguna veneta, propone un film essenzialmente drammatico, con delle punte di ironia, per farci capire che il signor Manglehorn ha desiderio di riscattarsi e di ritrovare prima o poi una propria via e un’ascesa personale per il futuro, come è capitato a Joe l’anno scorso; è solo un uomo rabbioso col passato, che Pacino rende il giusto senza sovraccaricarlo, bensì concedendogli un giusto equilibrio.
La sua recitazione è brillante, forse un po’ diversa dal solito Pacino che conosciamo, ma che riesce a dare ai dialoghi sfaccettature ironiche, drammatiche e di sentimenti repressi che forse non si potrebbe trovare un attore tanto eguale da sostituire.
La regia è impeccabile; Green porta quella magia che era presente in Joe e pone delle inquadrature semplici di primo impatto, ma pregne di significati all’analisi.
Insomma, un film brillante che vede nel cast Al Pacino, Holly Hunter, Chris Messina, Harmony Korine, Natalie Wilemon, Kristin Miller White, Aj Wilson McPhaul, Edrick Browne, Rebecca Franchione, Nina Madore-Mitchell, Louis Moncivias e Luis Olmeda.
Una pellicola impeccabile che fa sorridere e allo stesso tempo tocca il cuore.
Imperdibile davvero e speriamo che il film di Green possa essere premiato quest’anno, riscattandosi anche per Joe.
Valutazione complessiva: 5 su 5!
Articolo di Mara Siviero