Nelle sale italiane a partire da venerdì 10 Agosto The Sitter, tradotto malamente in italiano, il film americano con uno dei volti di maggiore successo della commedia degli ultimi tempi Jonah Hill, lanciato ai tempi di “40anni vergine”. Dopo l’ennesima sospensione dal college la madre di Noah (Jonah Hill) costringe il figlio a fare da baby-sitter ai tre figli indisciplinati della bella vicina di casa, la signora Pedulla; il confuso Slater (Max Records) che soffre di frequenti attacchi di panico, l’aspirante divetta Blithe (Landry Bender) che parla come uno scaricatore di porto e il piromane nonchè figlio adottivo Rodrigo (Kevin Hernandez), che come hobby si diverte a far esplodere gabinetti. L’atteggiamento un po’ sopra le righe dei tre ragazzini, sembra non toccare minimamente Noah che la prima sera di lavoro li ignora con saggia furbizia, almeno fino a quando non accetta di accompagnare Marisa (Ari Graynor), la ragazza di cui è segretamente innamorato, ad acquistare della cocaina ed è costretto a caricarli tutti sulla autovettura di famiglia per andare da due loschi spacciatori. Quello che accadrà in seguito sarà un incubo ad occhi aperti lungo un’intera nottata che vedrà Noah in fuga con i tre poppanti al seguito braccato dall’ambiguo spacciatore psicopatico (Sam Rockwell) dal grilletto facile.
Jonah Hill interpreta di solito il ragazzo grasso del gruppo, il nerd per eccellenza, era uno dei tre ragazzini di “Suxbad”, quello insomma che viene sempre tirato dentro a situazioni difficili e compromettenti nonostante lui non ne abbia la minima intenzione, come in “In viaggio con una rockstar”, ed è sempre quello che ci rimette. A forza di interpretare, e bene, questi ruoli da spalla Hill si è guadagnato la fiducia dei produttori e la sua carriera ha subito un’impennata. Prima c’è stata l’ottima recitazione drammatica in “Cyrus”, poi il doppiaggio di Titan in “Megamind”, infine addirittura una nomination all’Oscar come migliore attore non protagonista ne “L’arte di Vincere” accanto ad un attore del calibro di Brad Pitt. Così sulla scia di questi successi Jonah Hill ha avuto finalmente la possibilità di essere protagonista di un film scritto su misura per lui, appunto “Lo Spaventapassere”.
Prima di The Sitter il regista David Gordon Green aveva già diretto due film caratterizzati dalla stessa comicità demenziale, cioè “Strafumati” e “Sua Maestà”, quest’ultimo sicuramente il più grosso flop dello scorso anno con James Franco e Natalie Portman. Questi due film non erano il massimo del divertimento e viene da chiedersi come mai si dia tanta fiducia a questo regista, visto che addirittura gli è stata affidata la regia del remake di “Suspiria” di Dario Argento, e sicuramente non è un gran ché neanche questa sua nuova pellicola, che è piena di situazioni anche divertenti, ma che il più delle volte sanno di già visto. E’ veramente difficile raccontare qualcosa di nuovo quando si parla di nerd e di babysitter e per cercare di raggirare l’ostacolo gli autori hanno cercato di spingere ancora di più l’acceleratore sulle battute a sfondo sessuale. Neanche la presenza dell’attore Sam Rockwell riesce a riabilitare questo film e a farne un lungometraggio degno di essere ricordato almeno per qualche scena. Per il ventinovenne e pasciuto attore californiano Jonah Hill, (ma in California non erano tutti belli e con il fisico scolpito come in Baywatch?) comunque non è una bocciatura completa visto che contemporaneamente a questa pellicola era impegnato a recitare anche in “21 Jump Street”, film che non solo lo vede sensibilmente dimagrito, ma che è già stato campione di incassi negli Stati Uniti (e in Italia esce con il solito ritardo). In definitiva, tralasciando la pessima traduzione del titolo in italiano, che si puo’ paragonare per insensatezza solo al terribile “Se mi lasci ti cancello”, questo film fa parte di quel filone demenziale molto in voga negli ultimi anni, ma la trama rimane sempre troppo indecisa sul da farsi e sul quanto spingersi oltre, cosìcché rimane a mezza via tra il politicamente scorretto ad oltranza e il classico filmone per tutta la famiglia con tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna di film simili come “Un poliziotto alle elementari” con l’ormai ex governatore della California Arnold Schwarzenegger e il più recente “Missione Tata” con Vin Diesel.