Viggo Tarasov: Ho sentito che ha colpito mio figlio oggi.
Aureilo: Sì, signore, l’ho fatto.
Viggo Tarasov: Posso chiederle perché?
Aureilo: Beh, signore, ha rubato l’auto di John Wick e, uh, ucciso il suo cane.
Viggo Tarasov: [pausa] Oh.
Dopo l’improvvisa morte della moglie, John Wick (Keanu Reeves) riceve dalla donna un ultimo regalo: un cucciolo di beagle accompagnato da un biglietto che lo esorta a non dimenticare mai come si fa ad amare. Ma il profondo cordoglio di John viene interrotto quando la sua Boss Mustang del 1969 attira l’attenzione del sadico malvivente Iosef Tarasof. Quando John si rifiuta di vendere la macchina, Iosef e i suoi tirapiedi irrompono in casa sua, rubano l’auto, picchiano John fino a fargli perdere i sensi e uccidono il cucciolo. La banda non sa però di aver risvegliato uno dei più crudeli assassini che la malavita abbia mai conosciuto! La ricerca della macchina rubata, riporta John in una New York che i turisti non conoscono, una città abitata da una ricca e feroce comunità criminale che si muove nell’ombra, della quale John Wick è stato a lungo il killer più spietato diventandone la leggenda. Dopo aver appreso che il suo aggressore è l’unico figlio del boss Viggo Tasarov, un tempo suo principale datore di lavoro, John sposta la sua attenzione sulla vendetta. Non appena si sparge la voce che il leggendario killer è alle calcagna del figlio, Viggo offre una generosa ricompensa a chiunque riesca a fermarlo. Con un vero e proprio esercito di mercenari pronti a tutto sulle sue tracce, John dovrà tornare ad essere la spietata macchina di morte che il mondo della criminalità una volta temeva.
Il film è diretto da David Leitch e Chad Stahelski, non hanno alle spalle una lunga carriera come registi, ma in questo film hanno fatto un buon lavoro.
La trama è molto semplice, così come lo sviluppo che è alquanto basilare; tuttavia bisogna ricordare che è un film d’azione, che parla di un ex sicario arrabbiato, quindi la semplicità è una scelta giustificata.
La fotografia è buona in quanto caratterizza le scene e il contesto, e particolarmente piacevoli sono le inquadrature a campo lunghissimo che danno delle pause anche allo spettatore, per prendere fiato dopo le innumerevoli sparatorie.
Le musiche sono giuste: per le scene, per i luoghi, per sottolineare la drammaticità, la tensione e la rabbia. Rabbia del protagonista che è scatenata dopo l’uccisione del suo cane, che era l’ultimo regalo della sua amata moglie da poco deceduta. Il cane rappresentava il solo motivo che aveva per riconciliarsi con la vita e ritornare ad amare, e dei criminali glielo hanno strappato, costringendolo ad abbandonarsi a sé stesso. Alcune scene di questa parte faranno sicuramente arrabbiare gli animalisti, una scelta registica probabilmente voluta, usata per alimentare la rabbia nei confronti degli antagonisti.
Particolarmente bravo è stato Keanu Reeves che, oltre lo spettatore, gradisce anche i suoi collaboratori. Grazie alla sua esperienza pregressa nei film d’azione, ha facilitato molto il lavoro della produzione, riuscendo a imparare la sequenza dei movimenti nella lotta nella scena della discoteca, il giorno stesso, in cui la scena veniva girata. Keanu colpisce anche con la mimica facciale e i suoi occhi, che trasmettono un misto tra tristezza e rabbia.
Nel cast troviamo anche Alfie Allen ,fratello minore della pop star Lily Allen, noto per la sua parte nella serie televisiva Game of Thrones. Il suo ruolo rappresenta il classico giovane viziato e arrogante che pensa di sapere tutto, in effetti bisogna ammettere che è interpretato davvero bene e certe volte riesce proprio ad essere antipatico.
Nel complesso il film risulta piacevole, non è impegnativo e nemmeno particolarmente emozionante, forse dovuto al fatto che per i registi e lo sceneggiatore questo è uno dei loro primi lavori; comunque, se amate l’azione e volete distrarvi, questo film fa per voi.
VOTO MISTER MOVIE: [star rating=”3″]