It Follows, quasi esordio del regista David Robert Mitchell, si presenta come “solito horror di sbadigli e morti spettacolari” (vedi The Ring, Final Destination…).
It Follows – ansia e paura tra quotidiano e grottesco
Strana maledizione sessualmente trasmissibile che ti rende bersaglio di un mostro che ha le sembianze di qualcuno. Chiunque, anche dei tuoi familiari. Ogni volta cambia. Solo tu lo puoi vedere. L’unica cosa che fa è seguirti. Sempre. Lentamente. Ti fissa e ti segue. Inesorabilmente. Se ti prende, sei morto.
La bionda protagonista (Maika Monroe) diventa vittima predestinata. Cerca spiegazioni, soluzioni, scappatoie. Nulla. L’unica cosa che può fare è convincere gli amici che non è pazza. E fuggire. Mai stare ferma. Mai fidarsi di chi vede.
Maestria dei (pochi) mezzi
Se il plot di base risulta stantio, è la resa la vera forza del film. Simmetria d’inquadrature quasi nauseante, spazi che abbracciano l’uomo schiacciandolo, rendendolo un nulla. La musica è ritmo d’ansia, calibrata, precisa, dà il la per l’angoscia. Nessun eccesso o enfasi. Atmosfera da realtà qualunque senza patine che rende più vivo ogni accadimento. Il basso budget e l’assenza di effetti speciali non fanno che ricalcare questa immedesimazione. Lente giravolte di camera alla ricerca di qualcuno – chiunque – che cammini lentamente. Paranoia della preda. Lo spettatore è avido di profondità di campo. Mentre i personaggi parlano, chi è quella figura là, dietro di loro? Un passante? O qualcos’altro? Le forme del mostro sono specchi d’inquietante umanità, sul filo incerto tra quotidiano e grottesco.
Cedimenti da “bionda da film horror” (perché è sempre lei che si prende i rischi?!) e malaugurata superforza – troppo poco sottile – del mostro invisibile giocano come pecche a metà, rifacendosi a un immaginario di teen horror già usurato, ma donandogli nuova linfa.
Il senso che rimane è una continua incertezza. Sulla visione, sugli altri, sul restare fermi o muoversi. Letture molteplici con la sola maestria registica. Se vogliamo una paura autentica, sfumata, complessa, ci vorrebbero più film come It Follows.