Independence Day – Rigenerazione, Recensione: la banalità viene dallo spazio

Independence Day nel 1996 è stato un film che ha diviso le opinioni dei critici: in sintesi si lodarono gli effetti speciali (la scena della distruzione della Casa bianca è storica), ma al contempo le critiche si concentrarono sulle banalità della sceneggiatura.

Recensione Independence Day – Rigenerazione

I dialoghi non erano particolarmente brillanti, i personaggi erano incarnazioni di stereotipi che poco si allontanavano dai ruoli prefissati (l’alcolista aviatore, interpretato da Randy Quaid, che tutti credono pazzo per le strampalate storie sugli alieni e che è un pessimo padre, si sacrifica ed è l’unica cosa intelligente che abbia mai fatto; l’aviatore di colore, Will Smith, è tosto, un uomo “vero” e sta con una spogliarellista, Vivica A. Fox, quindi non è un figlio di papà; lo scienziato/informatico Jeff Goldblum è imbranato e ha una vita privata disastrata, ma è lui la chiave della vittoria) e la trama risultava debole in alcune parti (perché una razza aliena con navi enormi viene sulla Terra? E perché nonostante la chiara supremazia tecnologica vengono sconfitti da un semplice virus informatico?). Ha i suoi pregi questo “vecchio” film: è interessante che i personaggi all’inizio non  siano legati e poi si ritrovino tutti coinvolti insieme nella lotta e di certo l’invasione aliena della razza superiore non viene presentata come la solita invasione segreta, ma è subito belligerante e palese. Venne definito alla fine un piacevole film per l’estate.

Questo sequel? Gli sceneggiatori non prestarono evidentemente abbastanza attenzione alle critiche. I punti dolenti del film sono gli stessi: la banalità e la debolezza della trama.

I personaggi del precedente film hanno pressappoco lo stesso ruolo in Independence Day – Rigenerazione: Goldblum è l’uomo chiave; Bill Pullman è l’ex Presidente Thomas J. Whitmore, un politico che si mette in prima fila lui stesso; Vivica Fox non ha praticamente battute ed è quasi un cameo (inutile in realtà). Il ruolo della donna nel film  è davvero minuscolo: il progresso è avere un Presidente donna, ma gli altri personaggi femminili che davvero si ritrovano nell’azione sono in prima fila solo per aiutare i maschi. I nuovi personaggi (i tre giovani Liam Hemsworth, Jessie Usher e Maika Monroe) sono dei bellocci con alle spalle brevi storie che forse andavano esplorate di più per rendere più credibile la loro determinazione nello sconfiggere gli invasori. Se critichiamo però il ruolo della donna nel film non siamo completamente sinceri: gli Alieni hanno una Regina! Il che è una scelta assolutamente banalissima: in Alien abbiamo le Regine o anche in Visitor. Originale! Il film in conclusione è bello negli effetti visivi, l’enorme sviluppo nella storia del film che ha avuto la tecnologia umana dopo l’incontro con gli alieni viene ben mostrato. Ma il film perde i vantaggi a livello di sceneggiatura del primo film: l’invasione è attesa in realtà, le lotte ormai sono quasi alla pari nei cieli,  i personaggi sono sin da subito tutti chiaramente collegati gli uni agli altri e la soluzione alla nuova minaccia è banale, data da un deus ex machina e non dalle capacità umana di sopravvivere.

Il sequel di questo sequel ci porterà nello spazio come con candore afferma lo scienziato Brent Spiner: da invasione si passa alla guerra, diretta, galattica. Sicuramente la sorpresa, la suspense e la paura inconscia che genera un’invasione di enormi navi da guerra nei cieli del mondo è persa per sempre.

Independence Day – Rigenerazione, diretto da Roland Emmerich, è uscito nei cinema statunitensi il 23 giugno 2016, esattamente venti anni dopo l’uscita del primo film, mentre in Italia sarà sugli schermi dall’8 settembre. QUI il trailer.

Nel cast troveremo Liam Hemsworth, Jeff Goldblum, Bill Pullman, ma anche Judd Hirsch, Vivica A. Fox, Brent Spiner, Charlotte Gainsbourg, Jessie Usher, Maika Monroe e Sela Ward.

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