Per scrivere la recensione di Hardcore!, bisogna farlo il giorno dopo: quando si ha dormito e quando si ha superato il primo impatto col film. Perché è forte, devastante. Geniale. Inserire un plot che non è propriamente il più innovativo del mondo del cinema, in un modo tutto nuovo di girarlo, significa riuscire a renderlo un prodotto da sala cinematografica piena. E forse non è solamente questione di #Cinemadays, perché se così fosse l’audience non applaudirebbe alla fine del film.
Certo, non può essere un film per il quale si applaude la trama particolarmente impegnativa. Eppure impegna, con la sua prima persona, con una scansione di tempi che è quasi in tempo reale, con l’impatto visivo. Si può fare anche un film con un numero limitato di effetti speciali (almeno rispetto ad altri fumettoni degli ultimi anni) eppure averne un bel film d’azione, nel suo complesso. Certo: la semplicità del plot non lascia molto ben comprendere se ci si apra le porte per un sequel o se ci siano buchi di trama.
Forse, nel complesso, l’ipotesi più probabile è la seconda: è un film per chi è cresciuto con Call Of Duty (e non sono poche le ambientazioni e inquadrature che oltretutto richiamano un paio di precisi capitoli della saga – lo dice chi li ha giocati, da ex gamer) e con il concetto di videogiochi in prima persona, per essere più dentro l’azione, piuttosto che avere l’inquadratura in terza. Inoltre, certe caotiche scene (tra esplosioni, rotolamenti per terra e sidecar che sfondano furgoncini di trasporto) risultano un po’ di difficile lettura, proprio per il tipo di inquadratura da action cam frontale. A meno che non si sia pronti a premere qualche tasto per rialzarsi in piedi e ritrovare l’orientamento, per così dire (e a vedere in prima persona anche certe scene che, proprio per il tipo di inquadratura, risultano ben più forti di quanto non sarebbero con la classica terza persona).
Quanto agli attori, Haley Bennett risulta piuttosto opaca, nella parte della tipica (bella e fatale) bionda moglie di Henry, protagonista, che trova la sua nemesi in Akan, il russo Danila Kozlovsky, perfetto folle platinato. Spiccano inevitabilmente i molteplici ruoli di Sharlto Copley, più padrone dello schermo che altri. Il cameo di Tim Roth è più una strizzata d’occhio allo spettatore, e forse il gioco di un appassionato per partecipare a una simile produzione, che altro.
Tra pregi e difetti, Hardcore! è un film da vedere, assolutamente, foss’anche solo per scoprire e dare un occhio alle potenzialità di coinvolgimento dello spettatore con una simile ripresa. E chissà cosa ne sarebbe in 3D, o con un visore da realtà virtuale…