Guardians of the Galaxy – Recensione

Dopo Avengers, i Marvel Studios hanno dovuto rivedere i propri piani, consapevoli che tutto ciò che sarebbe venuto dopo non sarebbe stato più lo stesso. Il film sui Vendicatori aveva riunito alcuni dei supereroi più amati in una pellicola capace di toccare livelli d’intrattenimento sbalorditivi, conferendo al mondo dei cinecomic una dimensione epica completamente nuova.

Decidere dunque, pochi anni dopo, di riproporre la formula del supergruppo non è stata una decisione banale come ci si potrebbe aspettare. Ragionandoci sopra, dopotutto, Guardians of the Galaxy partiva con diversi svantaggi a cui far fronte. Innanzitutto la popolarità: per quanto godano di una propria fama, i Guardiani della Galassia non toccano le vette dei colleghi più illustri; questo ci porta, amplificandolo, al secondo inconveniente: Avengers lancia il pubblico direttamente nel cuore dell’avventura, senza temere di presentarci eccessivamente la squadra, in quanto il film è stato preceduto da una serie di titoli dedicati ai diversi componenti, che col tempo abbiamo imparato a conoscere bene e che in parte avevano anche incrociato già le loro strade. Guardians of the Galaxy, invece, parte con il presupposto di introdurre nel mondo cinematografico Marvel elementi nuovi, probabilmente sconosciuti ai molti che non seguono il fumetto, come il sottoscritto.

Da buon ignorante in materia, ho dunque potuto assistere al titolo diretto da James Gunn vantando una mente quasi del tutto libera da preconcetti o informazioni, fattore che ritengo bizzarramente vantaggioso per valutare una pellicola.

Guardians of the Galaxy, sin dall’inizio, si pone un obiettivo ben preciso ovvero trasportarci su un piano finora mai toccato dalla Marvel sul grande schermo, fisicamente e non. Ciò che primariamente salta all’occhio è senza dubbio il piano d’azione: la galassia. Per quanto ci sia stato concesso qualche scorcio al mondo di Thor, solitamente i nostri supereroi operano principalmente sulla Terra, muovendosi su di essa e cercando di proteggerla. Per una volta, non è il nostro mondo a essere preso di mira dal cattivo di turno, ma un pianeta completamente differente e la Terra assume il ruolo di semplice punto di partenza narrativo. Non si tratta semplicemente di portare l’avventura su altri pianeti, poiché escludendo la prima parte del film, che si svolge ancorati al terreno, il resto della pellicola è ambientato immergendo i personaggi nello spazio. Si è quasi sempre a bordo di astronavi, abbondano le battaglie aeree e si arriva addirittura a far fluttuare i protagonisti in assenza di gravità. Al suolo avvengono solitamente gli eventi catalizzatori, ma il fulcro dell’azione viene poi spostato su binari differenti, seguendo un’asse verticale (tematica quantomai interessante, come se assistessimo a un continuo slancio dei personaggi, tuttavia saldamente legati alle loro origini a cui non possono fare a meno di tornare).

È qualcosa di nuovo e che non dispiace affatto, ma anzi aggiunge valore al film, che sin da subito sembra voler esclamare: “Questo non è il solito film Marvel!” E non si può che dar ragione a questa affermazione, perché ingegnosamente il lavoro di James Gunn è stato quello di plasmare l’archetipo dell’eroe marveliano in qualcosa di diverso: un reietto. Possiamo dunque passare alla conoscenza dei protagonisti di questo titolo: i fantomatici Guardiani. Reietti, è questo quello che sono e non in quanto miliardari con qualche problema emotivo o soldati congelati per cinquant’anni che devono fare i conti con il salto temporale; quello di cui stiamo parlando qui è un gruppo di ladri, assassini e cacciatori di taglie. Senza dubbio un gruppetto assortito. Leader indiscusso del team è Peter Quill, meglio noto (inizialmente ai pochi) con il nome da battaglia Star-Lord, ladro carismatico con la battuta sempre pronta, che non disdegna i soldi ma che tiene al proprio codice d’onore. Quill guida lo spettatore in quest’avventura sin dai primi passi e rappresenta il legame umano tra il pubblico e la galassia mostratagli. Con un leader del genere, cosa ci si può aspettare dal resto del gruppo? Abbiamo Gamora, letale assassina figlioccia di Thanos addestrata a essere un’arma vivente; segue Drax, iracondo e assetato di vendetta dotato di poca dimestichezza con le metafore; infine il peculiare duo composto da Rocket e Groot, ovvero un procione geneticamente modificato amante delle armi, il cui egoismo sembra inversamente proporzionale alla sua altezza, e un grosso essere simile a un albero, forte ma dal buon cuore, il cui vocabolario si limita alla frase “Io sono Groot.”

Ce n’è per tutti i gusti ed è incredibile come ognuno giochi una parte essenziale nella dinamica della squadra, fornendogli tante tonalità che fanno traballare l’ago tra bontà e cattiveria. Bontà d’animo, carisma, intelligenza, ira, egoismo, vendetta… tutto questo sono i Guardiani, che non iniziano la loro missione perché sono i prescelti per salvare l’universo, sono l’opposto, sono gli scarti del cosmo e ognuno mira al proprio rendiconto personale. Fare di questi personaggi degli eroi totalmente seri sarebbe stato un grave errore, ma Gunn opta invece per la dissacrazione più totale. Ci si aspetterebbero frasi fatte, atti di coraggio e invece spesso i protagonisti lasciano spiazzati per delle scelte tutt’altro che encomiabili. E a uscirne smitizzati non sono solamente gli eroi del film, ma l’eroe in senso ampio; impossibile non riconoscere che questo sia il film Marvel con più ironia, ben più di Avengers & Co. Umorismo e demenzialità pervadono il film, come se non volesse prendersi sul serio, ma questo è forse l’asso nella manica di Guardians of the Galaxy. L’approccio spensierato in gran parte del titolo rende le scene più classicamente drammatiche più intense ma non pesanti; parliamo di eroi, certamente, ma innanzitutto di persone e in quanto tali dotate di virtù così come di difetti e affrontare questo binomio in modo dissacrante è la chiave del film.

Il film intrattiene per tutte le due ore di durata, rendendoci partecipi degli eventi, facendoci amare i protagonisti, catapultandoci nelle loro storie e nel loro passato. Un’enorme giostra che soddisfa e sazia grandi e piccini, dall’inizio alla fine, i cui piccoli difetti che ogni intanto incontriamo lungo il cammino si perdonano, essendo impossibile ignorare l’enorme lavoro svolto praticamente in tutti i reparti.

Mi soffermerei a questo punto sul lavoro svolto per creare un mondo tutto nuovo per lo schermo. I singoli pianeti risultano del tutto credibili, ricchi di dettagli per quanto siano fugaci le loro apparizioni (tante le ispirazioni, alcune delle quali recenti come la serie videoludica Mass Effect); vorremmo conoscerne ogni dettaglio, ogni segreto e saperne di più sugli abitanti. Ottimo anche il lavoro svolto per i costumi e il trucco, che aiutano i vari personaggi ad assumere la propria identità. Effetti visivi e speciali si sposano alla perfezione, non dando mai l’impressione di essere di fronte a qualcosa di troppo artificioso; in poche parole, un esempio perfetto di come artigianato e computer dovrebbero sposarsi.

Arrivati fin qui, avrete capito che Guardians of the Galaxy è un film ricco, pieno di eventi e di chicche che è un piacere trovare di volta in volta. A dirla tutta, il titolo mette in mostra un repertorio preso dagli anni ’80 che farà gioire tutti i figli di quell’epoca. Canzoni indimenticabili, citazioni cinematografiche, giocattoli e tanto altro ancora da poterci perdere una giornata, ma in tutto questo il film non vuole essere un semplice inno alla nostalgia. Che siate cresciuti nell’attuale era dei cinecomic o abbiate già qualche anno in più sulle spalle, il film offre qualcosa a ciascuno spettatore, sia che desideriate azione esplosiva, storie toccanti, risate o messaggi propositivi. Niente sembra essere inserito per caso e anzi tutti i richiami presenti nella pellicola divertono senza compromettere la narrazione, partecipando invece al mantenimento di un legame terrestre, facendo sentire il pubblico non del tutto estraneo a vicende così lontane nello spazio. Dopotutto, ciò che viene sottolineato molto nel film è un sentimento di appartenenza che vada ben oltre gli individualismi; è un motivo ricorrente nella pellicola, mostrata anche con trovate come il meccanismo di difesa delle astronavi di Nova Prime, e i Guardiani sono la sintesi perfetta di questa filosofia: cinque creature completamente diverse tra loro, con caratteri e origini differenti, ciascuno dei quali ha trovato negli altri quattro degli amici che non ha mai avuto. Questo credo sia il succo della pellicola: un riscatto degli esclusi, una loro rivalsa volta a dimostrare che ognuno può avere il proprio ruolo nella galassia, perché in fin dei conti facciamo tutti da parte “di quegli idioti che ci abitano”.

Tante altre cose si potrebbero raccontare su Guardians of the Galaxy e il bello è che nonostante ci si potrebbe perdere in questo labirinto, tutto risulta invece disposto ordinatamente. Quasi superfluo evidenziare come il titolo Marvel riesca a divertire, galvanizzare, praticamente non vivendo mai un momento di stanca e godendo di una miriade di personaggi tutti favolosamente dipinti. Se volessimo trovare dei difetti al film, potremmo prendercela con un villain (Ronan l’Accusatore) forse eccessivamente passivo, direi non sfruttato appieno seppur esteticamente accattivante e guidato da un’interessante senso di vendetta che almeno per una volta non si ritorce direttamente contro la Terra. La sceneggiatura scorre ottimamente, escludendo alcuni sviluppi forse troppo accelerati, lasciando anche un po’ in disparte il personaggio di Drax, che nonostante abbia una valenza e un momento narrativo fondamentale, è a volte lasciato a ridosso dell’azione. Per il resto, interpretazioni fantastiche e azzeccate, divertimento e azione a palate rendono Guardians of the Galaxy uno spettacolo formidabile, personalmente più valido del titolo sui Vendicatori. Facile è ricollegare il titolo di Gunn all’originale Star Wars di George Lucas; forse i Guardiani non diventeranno una pietra miliare del cinema come la storica saga stellare, ma è riuscito raggiungere un obiettivo senza dubbio alto: ha ridefinito l’intrattenimento nei cinecomic. Ora non ci resta che aspettare il sequel, già annunciato per il 28 luglio 2017. Altri 3 anni, ma il desiderio di rivedere i Guardiani in azione è già grande.

Guardians of the Galaxy (qui un resoconto completo dell’adattamento dal fumetto al grande schermo) arriverà in Italia il 22 ottobre. Diretto e sceneggiato da James Gunn (alla stesura finale dello script ha lavorato anche Nicole Perlman), nel cast troviamo Chris Pratt, Zoë Saldaña, Dave Bautista, Bradley Cooper e Vin Diesel nella parte dei membri del team che dà il titolo al film; a loro si aggiungeranno Glenn Close (che potrebbe tornare nel sequel), Lee Pace, Karen Gillan, Michael Rooker, Djimon Hounsou, Benicio del Toro e John C. Reilly. È stato inoltre confermato il cameo di Nathan Fillion. Il film sarà inoltre presentato in anteprima nazionale nella sezione autonoma e indipendente Alice nella città del Festival di Roma, che si terrà quest’anno dal 16 al 25 ottobre nella Capitale.

 

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