VOTO MISTER MOVIE: [star rating=”4.3″]
L’amore bugiardo è l’ultimo lavori di David Fincher (conosciuto soprattutto al grande schermo per ottime prove come Alien 3, Seven, The Social Network e altro). Un film straordinariamente accattivante dal primo all’ultimo giro di pellicola in grado di mescolare amore, odio, gelosia e sessualità. La particolarità della narrazione è la negazione, a tratti asfissiante, di ciò che si è visto, il concetto di Eros e Thanatos è continuamente chiamato in causa. L’amore è visto come la negazione del concetto stesso. La sessualità è semplicemente un tramite per affermare la prevalenza del genere femminile. Proprio il mondo rosa viene pesantemente sbugiardato dal regista con una stupefacente prova di Rosamund Pike, capace di giocare un ruolo da doppiogiochista incredibilmente realistico. Ben Affleck è la definitiva negazione del concetto più sciovinista possibile di ubermensch, un uomo solo contro l’astuzia della moglie.
La trama: Nick e Amy Dunne sono una coppia di sposi che si amano profondamente e hanno sempre vissuto il loro amore abbandonandosi ai suoi piaceri e non lasciando mai trasparire nessun disaccordo. Una mattina Nick non trova più sua moglie e decide di denunciare il tutto alla polizia, le indagini porteranno lentamente a sospettare del malcapitato uomo, visto anche il suo carattere alquanto sornione davanti le pressioni della stampa. Nessuno può sospettare che sia stata Amy a progettare tutto nei minimi dettagli, cercando di incolpare Nick di un alquanto improbabile omicidio. La misteriosa sparizione della donna (volto noto grazie ai suoi scritti) coincide con un crescendo di pathos e ansia per il pubblico, visto che Nick viene incolpato addirittura dell’omicidio della moglie. Amy, notando le dichiarazioni false del marito in tv, dove lo stesso si mostra accondiscendente e abbattuto per la triste scomparsa (anche qui tutta una messa in scena), decide di organizzare l’ultimo suo colpo: uccidere il suo ex compagno( con il quale era tornata per nascondersi da possibili avvistamenti) per dimostrare a Nick il suo amore (falso) e tornare a casa. Alla fine, dopo l’omicidio e il suo acclamato ritorno , tutto sotto gli occhi della stampa, Amy riesce a bloccare ogni possibile mossa del marito, costringendolo a vivere con lei in un fiume di falsità e ipocrisia.
Il finale è solo la ciliegina su una torta ben decorata dal sapiente Fincher, tornato ai fasti di Seven. C’è addirittura spazio per della sana e pungente ironia. Insomma è un film che attrae in ogni sua sfaccettatura, riuscendo ad amalgamare la tensione, lo scarico di questa e la creazione nuovamente di questa.Un Capolavoro da vedere assolutamente.
Articolo di Emiliano Cecere