Ieri notte è stata trasmessa in anteprima esclusiva per gli USA, e stasera sarà trasmessa in italiano. Ma vederla in lingua originale è sempre un’emozione particolare, e sarà per questo che, spesse volte, preferiamo questo genere di proiezione anche al cinema. Ma cominciamo a parlare e a scrivere una recensione di Game of Thrones 6×01: The Red Woman.
Attenzione: il rischio spoiler è mantenuto piuttosto basso, ma proseguite nella lettura solo se non vi sconvolge leggere qualche nome – i fatti li tralasciamo.
Sigla: la panoramica dei luoghi inizia da King’s Landing, risale verso Winterfell con lo stemma dei Bolton e va ancora più a nord, alla Barriera. Si attraversa il mare e si raggiunge Bravoos, per superare lande desertiche e raggiungere Meereen, e poi si va verso Dorne. Finisce così la sigla che evidenzia i luoghi che vedremo in questo episodio. Un episodio il cui titolo è già emblematico: la 6×01 si intitola infatti The Red Woman, e fa intuire facilmente quale sarà un personaggio del quale scopriremo di più.
Si comincia esattamente dove si era lasciato, col corpo di Jon Snow sotto la neve, e da lì si riprendono le fila di diverse storyline: esattamente dove erano state interrotte nella stagione precedente: Sansa e Theon, il ritorno di Myrcella a King’s Landing, ciò che accade a Dorne, vediamo Meereen e il mare Dothraki. Tutto quello che vediamo in questa puntata di Game Of Thrones vede al centro le donne: Danaerys, Cersei, Ellaria, Arya, Sansa, Brienne. Loro sono la chiave di questo episodio, e inevitabilmente anche Melisandre, che dà palesemente il titolo alla puntata. Lei è quella su cui scopriamo la più sconvolgente verità, intuibile forse ma altrimenti ben nascosta nel corso delle stagioni precedenti.
Fine possibili spoiler
L’episodio scorre e riprende le fila, già ci prende e ci ruba un’ora di interesse. Lo fa con urgenza, con l’impellenza di voler riprendere una storia sospesa per tutti, troppe persone tra quelli che attendono (ormai da anni, come la sottoscritta) il prosieguo dei libri, sia per chi segue solamente la serie tv, sicuramente con una buone dose di interesse e passione. Musicalmente parlando, l’accompagnamento alle scene è sempre perfetto (e da qualche parte pare aver sentito qualche nota di The Rains of Castamere, persino) e la regia impeccabile, tanto quanto il modo che c’è di riprendere le storyline. Sarà forse un bonus, quello di non avere un libro con il quale confrontarsi? Sicuramente si scoprirà meglio nel prosieguo, ma questo inizio, questo episodio 6×01, sembra avere le solite, ottime promesse che Game of Thrones ha sempre mantenuto.