Arrivare con Fast & Furious 7 addirittura al settimo capitolo, non è, sicuramente, un’impresa da tutti. Ciò vuol dire riuscire dal 2001, data in cui uscì il primo Fast & Furious, a soddisfare per ben 14 anni i gusti e le attese di un vastissimo pubblico.
Non con poche difficoltà è stato portato a termine quest’ultimo progetto: a partire dal cambio di regia, passando il testimone dal veterano Justin Lin, alla guida della saga per bene quattro episodi (2006 – 2013), a James Wan (legato alla serie horror di Saw); ma soprattutto per la prematura scomparsa nel 2013 di uno dei protagonisti, Paul Walker, che ha indossato i panni di Brian O’Conner. In particolare, questo ultimo evento portò la Universal a congelare momentaneamente il progetto, per poi riprenderlo nel 2014 e terminare il lavoro grazie all’aiuto dei fratelli dell’attore, che hanno permesso a Paul di rivivere ancora, un’ultima volta, sul grande schermo.
Oltre al già citato Paul Walker, prendono parte alla pellicola gli inossidabili Vin Diesel (Dominic Toretto), Dwayne Johnson (Luke Hobbs), Tyrese Gibson (Roman Pearce), Michelle Rodriguez (Leticia “Letty” Ortiz), Jordana Brewster (Mia Toretto), Ludacris (Tej Parker), Jason Statham (Deckrad Shaw); presenti anche: Lucas Black (Sean Boswell), Djimon Hounsou (Jakande), Nathalie Emmanuel (Megan Ramsey) e Kurt Russell (Frank Petty).
La tagline di Fast & Furious 7, “La vendetta colpisce in casa”, non lascia di per sé molto spazio per immaginare cosa possa succedere durante la proiezione; il film, ricollegandosi al precedente capitolo, parte da Londra dove Deckard Shaw, davanti al fratello Owen (Luke Evans), precedente avversario di Dom Toretto & Co., in un letto d’ospedale, giura vendetta e di punire chi ha ridotto il fratello in fin di vita. Da qui inizia una spietata caccia all’uomo da parte di Shaw, che non darà tregua ai protagonisti, i quali dovranno combattere contro un nemico che si aggira nell’ombra, spietato e talmente forte da mettere K.O. persino l’implacabile Hobbs. Soltanto l’intervento di Frank Pretty darà al gruppo la soluzione per rintracciare questo nemico, rivelando loro l’esistenza di un particolare congegno, L’occhio di Dio, in grado di rintracciare chiunque in brevissimo tempo; ovviamente, non sarà semplice da recuperare, e oltretutto non sarà semplice mettere fuori gioco Shaw, che però dovrà combattere contro Dom e la sua “famiglia” nelle sue strade.
Inseguimenti a velocità pazzesche, esplosioni e combattimenti sono le caratteristiche principali di questo film, che ora, oltre ad essere “Fast”, diventa estremamente “Furious”; è una pellicola che non lascia un attimo di sosta allo spettatore, il quale rimane incollato allo schermo, e alle volte senza fiato, ma che riesce a trovare delle pause in brevi momenti di stallo, conditi con delle battute a bruciapelo, per stemperare l’aggressività del film, oppure giocando sulla figura di moderno “Terminator” di Dwayne Johnson. Eppure la sola spettacolarità, che per quanto sia efficace e ovvia in questo franchise, alle volte diventa eccessiva, e non può bastare a coprire una trama monotona, ripetitiva e scontata, che si scandisce in uno schema ritmico: Faccia a faccia col nemico – Difficoltà del protagonista – Fuga, e così via, fino ad arrivare alla sua “prevedibile” conclusione. Di quel primo capitolo del 2001 ormai sono rimasti solo gli attori, e, da che le super-car nascevano come protagoniste, ora si ritrovano comparse, alle volte forzate, lontane dall’ambiente delle corse clandestine, da cui sono partite, spostandosi ad un thriller-poliziesco dall’esplosione facile. Non ci si poteva aspettare troppo dalla trama, questo è vero, ma qualcosa in più da un Vin Diesel, protagonista indiscusso, che oltre all’aggressività, con la sua faccia da duro, non riesce a trasmettere (tranne nel finale) quei valori di lealtà e amore per la sua famiglia che chiede più volte la storia; temi validi, ma non completamente analizzati. Nel complesso però, il film, per il suo genere, funziona: mantiene vivo l’interesse dello spettatore e non annoia, e mostra un’ottima tecnica da parte di Wan nelle riprese e nel dare il senso di velocità dell’azione.
Una parola in più va spesa, e questo è d’obbligo, per Paul Walker. Emozionante è sicuramente il tributo omaggiatogli nel finale, che riesce a commuovere e a ricreare dentro lo spettatore quel vuoto che ha lasciato, con la sua tragica dipartita, a chi gli stava intorno e allo stesso Vin Diesel, che anche fuori dai riflettori lo ha più volte voluto ricordare, e che ci lascia, lungo la strada, ricordando il suo compagno di avventure, con i lucciconi agli occhi, in un lungo “Arrivederci”, ma non “Addio”.
Fast & Furious 7 di James Wan uscirà nelle sale italiane giovedì 2 aprile, anticipando l’uscita statunitense.