Antonio Manzini esordisce dietro la macchina da presa con una pellicola semplice che potremmo definire “di poche pretese”. Cristian e Palletta contro tutti, il suo primo lungometraggio, è una storia on the road in cui il viaggio parte da Roma e si ferma nella calorosa Puglia. Il protagonista è Cristian (Libero De Rienzo), un trentenne senza né arte né parte che confida nella ‘svolta’ per sistemarsi. Questa ‘svolta’ arriva grazie ai due boss del quartiere, i quali gli propongono una missione: dovrà recuperare la pipì di un giaguaro. Prima di intraprendere la missione, Cristian riesce a coinvolgere il suo migliore amico Palletta (Pietro Sermonti) ma nemmeno l’intervento della sua fidanzata Teresa (Margherita Vicario) riuscirà a evitargli un mare di guai…
Il film, nelle sale dal 9 giugno, gode di una comicità semplice, autentica. I personaggi sono delle caricature che nessuno spettatore farà fatica ad associare a qualcuno di propria conoscenza. Anche la cultura italiana è ben rappresentata: prima quella delle borgate romane, poi quella dell’entroterra pugliese. Alcune sequenze rasentano l’assurdo eppure la coppia di protagonisti è brava nel prendersi poco sul serio e riuscendo così a rendere quell’assurdo fonte stessa di comicità.
Più che ridere a crepapelle il film fa sorridere e lascia un buonumore piacevole che in fondo vale il prezzo del biglietto. Il cinema italiano che sembra godere di così buona salute (basti pensare a pellicole di successo come Perfetti sconosciuti e Lo chiamavano Jeeg Robot) probabilmente ha capito quali sono gli ingredienti di un buon prodotto: un cast motivato, molta auto-ironia e i vizi più rinomati degli italiani. Cristian e Palletta contro tutti li possiede e li mixa in modo curioso. Persino il finale aperto rispecchia quella voglia di leggerezza che piace al pubblico e che non deluderà le aspettative. Ovviamente il film non può reggere il passo rispetto ai grandi kolossal (e neanche intende farlo) eppure, nel suo genere, l’esperimento può senz’altro ritenersi concluso con successo.