Caravaggio – L’anima e il sangue è fuor di dubbio una pellicola senza precedenti, ed i tre giorni di proiezione ai vertici del box office non fanno che rendere grazia alla manificenza dell’opera.
Non solo documentario
Caravaggio – L’anima e il sangue è sì un documentario su Michelangelo Merisi – spiccano infatti le tre partecipazioni di particolare rilevanza nel panorama artistico italiano, quali Claudio Strinati, soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009 e divulgatore di storia dell’arte, Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi e Rossella Vodret, curatrice della mostra Dentro Caravaggio, a Palazzo Reale a Milano -, ma non solo.
L’usuale lezione frontale di storia dell’arte viene superata: il nozionismo viene sostituito da osservazioni pratiche e testimonianze storiche (documenti scritti dallo stesso Caravaggio, contratti di commissioni, denunce…), intercalate da un’esemplare caratterizzazioni psicologiche dell’artista.
Caravaggio prende la fisionomia dell’attore Emanuele Marigliano (purtroppo per niente somigliante all’artista) e la voce da Manuel Agnelli (fondatore e frontman del gruppo alternative rock Afterhours e uscente giudice di X-Factor), descrivendo quasi a perfezione il tormento interiore del protagonista, tormento visibile anche nell’espressione pittorica dello stesso.
“Non ho mai pensato alla libertà prima di averla persa. Come si fa a riconoscere la libertà? Non si tocca, non si vede, non si respira”.
L’arte prende vita
Con la sala piena, in un mix di appassionati di storia dell’arte e semplici curiosi, sullo schermo vengono proiettate le principali opere del Caravaggio, tra queste “La Canestra di frutta.”, “Il bacchino malato”, “Il suonatore di liuto”, “Il ragazzo morso da un ramarro”, “La caduta di Saulo”, “Giuditta e Oloferne”, “La madonna dei pellegrini”, “La cena in Emmaus “, “La flagellazione di Cristo”, “La decollazione di San Giovanni Battista” e “David e Golia” e viene narrata anche la vera ed inedita storia dell’opera rifiutata al pittore dalla Santa Sede, “La Madonna dei Parafrenieri”.
Il tutto, grazie al Cinemascope 2:40 permette alle opere di “prendere vita”, e a noi spettatori di godere di una visione impossibile dal vivo, grazie agli ingrandimenti che solo una macchina da presa ci può permettere, al contrario dell’occhio umano.
Ancora al cinema:
Visto il grande successo, 130 mila spettatori con un incasso di 1 milione 200 mila euro, Sky e Nexo Digital sono liete di annunciare la replica in contemporanea nazionale in programma per il prossimo 27 e 28 marzo (elenco sale a breve su www.nexodigital.it).