Woody Allen ha la capacità di rendere vivace, interessante e memorabile anche il più semplice triangolo amoroso. In realtà, nel caso di Café Society, più che di un triangolo si tratta di un quadrato: Bobby (Jesse Eisenberg) ama Vonnie (Kristen Stewart), che lo ricambia. Le scelte della vita, tuttavia, renderanno la loro storia solamente un amore giovanile nascosto in fondo al cuore. Ciascuno con il ricordo dell’altro, non lasceranno mai andare via del tutto quel sentimento nonostante le loro vite continuino felicemente accanto ad altre persone (Phil, interpretato da Steve Carell, e Veronica, che ha il volto di Blake Lively). E rivedersi dopo tanti anni riserverà per entrambi emozioni mai sopite…
Se la trama così raccontata può risultare piatta e ai limiti della banalità, la visione del film non potrà che dimostrare l’esatto contrario. Allen ha immaginato la sua commedia come un romanzo di cui egli stesso è il narratore (nella versione originale è sua la voce fuori campo, poiché a sua detta sapeva “esattamente come dovevano essere modulate le parole”).
Nel film c’è veramente tanto da apprezzare. I dialoghi sono frizzanti e i personaggi carichi di ironia: da quelli principali a quelli secondari, Allen non trascura nessuno. Basti pensare alla deliziosa Parker Posey (già scelta da Allen per Irrational Man), che dà il proprio contributo pur restando sempre in secondo piano. Ambientato nella Los Angeles e nella New York degli anni ’30, i luoghi sono a dir poco meravigliosi ed esaltati da una fotografia che sa render loro il migliore degli omaggi. I costumi incantevoli rappresentano a pieno gli anni d’oro del cinema e del sogno americano, con tutti gli stereotipi che si potrebbero immaginare: star di Hollywood in ascesa, playboy incalliti, gangster impuniti e bravi ragazzi in cerca di fortuna.
Le atmosfere più affascinanti sono quelle che fanno da sfondo alle varie fasi dell’amore di Bobby e Vonnie e ricordano le passeggiate di Owen Wilson in Midnight in Paris del 2011. Anche in quel caso si tornava indietro nel tempo ed era un piacere farlo. Gli amanti del primo Allen troveranno forse le scelte del regista lontane da quelle dei suoi esordi, eppure è inevitabile innamorarsi della Café Society che trascorre lunghe serate nel night club gestito con disinvoltura da Bobbie. Le buone performance degli attori protagonisti sublimano un prodotto cinematografico destinato ad avere successo seppur con qualche critica che noi gli verrà risparmiata dai puristi del genere. Ma d’altronde il pregio di Allen sta anche in questo: impossibile restare indifferenti, in un modo o nell’altro i suoi film sono destinati a far parlare.
Café Society, diretto da Woody Allen (di cui presto vedremo anche la serie TV firmata Amazon), uscirà in Italia il 29 settembre.