Batman v Superman: Dawn of Justice ha destato enorme curiosità sin da quando fu annunciato. Il cast sarà all’altezza? Batman, Superman e Wonder Woman sono i pezzi grossi della Dc (che ha in programma molti film, vedi QUI). E i cattivi? E il resto dei personaggi? Uno scontro tra due dei più amati Supereroi deve essere reso al meglio: è la prima volta che si incontrano sul grande schermo.
Analizziamo innanzitutto cast e personaggi.
Batman è il supereroe più difficile da interpretare e a cui rendere giustizia in un film: George Clooney ha dato vita ad un Batman sciocco, con cattivi orrendi (Poison Ivy isterica interpretata da Uma Thurman e Arnold Terminator/ex Governatore della California negli inverosimili panni di uno scienziato) e con i capezzoli sull’armatura (davvero). Christian Bale forse non aveva il physique du role per interpretare l’uomo pipistrello ma è stato fortunato grazie alle scelte autoriali riguardo alla trama e ai comprimari: sono partiti dal “basso” con lo Spaventapasseri, hanno proseguito con Joker (ruolo ostico ma magistralmente portato sullo schermo da Heath Ledger che nella sua ultima interpretazione ha dato vita ad un Joker al passo coi tempi, folle e spaventoso, lucido e oscuro) per poi arrivare alla fine con Bane e Talia, la fine dei giochi. Che dire delle atmosfere dei film di Bale? C’erano scene diurne ma l’oscurità che avvolge Gotham non veniva mai meno. E i comprimari: perfetta la nuova Catwoman-Anne Hathaway così come sono stati ben costruiti i personaggi di Alfred il maggiordomo, del Commissario Gordon o di Lucius Fox.
Il Batman di Ben Affleck è differente da quello a cui siamo abituati a livello di eredità fumettistica e cinematografica. Chi ama i fumetti deve accettare i cambiamenti che passando dal medium dei comics a quello dei film avvengono. Quando invece si fa un confronto tra i precedenti Batman e quello di Affleck bisogna tener conto che il pubblico cambia, non si può riproporre la stessa versione ogni volta. Ma il Batman di Ben Affleck è un fallimento.
Era il primo film in cui vedevamo questo nuovo Batman quindi ci sono state minimamente spiegate le sue origini, con la morte dei coniugi Wayne ancor oggi molto forte come scena. Chi non sapeva come muoiono i genitori di Bruce Wayne? Era necessario mostrare questa scena un’ennesima volta(forse) ma le continue citazioni da parte dell’eroe alla sua perdita sono eccessive: nella scena della lotta con Superman era un riferimento inopportuno e senza senso ad esempio. Bruce vai oltre, tristissimo ciò che ti è accaduto, ingiusto e orribile, apprezziamo che ti abbia spinto a investire energie e risorse nella lotta al crimine. Ma vai avanti.
Batman inoltre non ha poteri: si affida alle sue eccezionali doti di investigatore, di escapista, di lottatore. In teoria: in questo film Batman ha il grilletto troppo facile e l’inedito vizio di marchiare le persone col suo simbolo condannandole a morte praticamente, pone su di loro una lettera scarlatta e i carcerati tendono ad ammazzare il criminale che ha avuto la sventura di incontrare Batman. Questo Batman si affida alla tecnologia e alle armi, non più a se stesso. Questo Batman è Rambo, è il Punitore della Marvel, è un uomo di una certa età (Ben Affleck non è un giovanotto) leggermente in carne (quando indossa una giacca lunga in una scena onirica sembra un’enorme monolite, stile Odissea nello Spazio).
E’ inedito questo Batman, è violento, è arrabbiato, è assassino. Batman suscita paura nei malvagi ma è forse l’eroe preferito di molti per la sua umanità al confronto di esseri davvero superiori e divinità: in questo film Batman sembra solo invidioso e stizzito dalla superiorità degli altri. Il film stand alone su Batman avrà senso vederlo solo in base al cattivo che verrà scelto.
Superman è stato reso meglio di Batman: è un personaggio altero e alieno, è veramente più vicino a Dio che all’uomo e si capisce come attualmente non abbia ancora trovato il suo posto nel mondo. Henry Cavill da quindi vita al Superman davvero super e oltre l’umano, rendendo di facile comprensione l’avversione e il timore che suscita nell’umanità. Le donne della sua vita (la madre Martha Kent, Diane Lane, e la fidanzata Lois, ossia Amy Adams) sono le ancore che lo tengono legato a questo mondo, un mondo che lo disprezza ma che lui vuole proteggere.
Wonder Woman è un Deus (anzi Dea) ex machina: appare di rado ma quando arriva cambia tutto. Gal Gadot si trova nel difficilissimo ruolo della supereroina per eccellenza e nelle poche scene in cui appare da il volto ad un personaggio affascinante (nelle scene in cui è in borghese è davvero incredibile), forte e coraggioso che si butta nella mischia contro il villain che non conosce senza remore. Wow. Gal Gadot ruba le scene agli altri quando appare. Il film su Wonder Woman sarà imperdibile.
Parliamo dei cattivi: di Doomsday c’è poco da dire. È il cattivo per eccellenza di Superman non per il suo carattere ma perché una volta in un fumetto lo uccise. È mostruoso, è forte, spaventoso. Se le origini del mostro cambiano dal fumetto non importa. È l’antagonista più forte ma non quello principale. Quello è Lex Luthor.
Luthor è interpretato da Jesse Eisenberg ed è diverso dal nemico di Superman numero 1 a cui siamo abituati. Personalmente è stata la parte più fastidiosa del film: Luthor, un po’ come Batman, dovrebbe fare affidamento al suo genio per eguagliare Superman. Qui ci ritroviamo di fronte alla controparte ricca del Joker: gli autori forse hanno notato quanto sia stato amato il Joker di Ledger. Magliette, frasi diventate cult, Carnevale e Halloween invase da imitatori. Perché non provarci di nuovo? Hanno dato vita ad un Luthor troppo giovane, troppo eccessivo nell’ostentazione di una follia per nulla in linea col personaggio. E’ folle e non hanno dato un retroterra ragionevole al personaggio. Dove sono le sue motivazioni? Vuole essere ricordato questo villain, diventare cult ma fallisce. Tentano di creare un personaggio che non si scorda e ci riescono ma per motivi diversi: non è entusiasmante o accattivante questo lato folle e pieno di tic di Lex Luthor, è pedante e noioso.
I comprimari sono davvero personaggi secondari, la loro presenza è quasi irrilevante: Lois Lane è la damigella da salvare. Nella sua ricerca della verità però dimostra forza e anche il dubbio: nemmeno lei, che ama Clark/Superman, è sicura al 100% che lui non possa essere troppo per questo mondo. Alfred, il maggiordomo, è interpretato da un grandissimo attore, Jeremy Irons, che però appare per pochissimo tempo e più che un maggiordomo sembra un esperto di tecnologie in pensione. Peccato dover utilizzare (e pagare) un così grande attore per un ruolo così insignificante.
Parliamo dei problemi generali del film il più palese dei quali è l’incredibile lunghezza (153 minuti) abbinata ad una lentezza stratosferica: la prima parte del film è davvero pesante, ridondante e stancante. Se non fosse per il biglietto pagato me ne sarei andato e avrei aspettato che il film uscisse in DVD per mandare avanti veloce. Il film impiega molto tempo prima di partire. Troppo.
Il film poi ha un difetto particolare legato alle sue aspirazioni: mi spiego meglio. Vuole essere un film cult. Vuole essere ricordato, vuole essere diverso e unico. Non c’è ironia, umorismo o battute divertenti per spezzare l’atmosfera del film, pesante e incredibilmente grave. Il film si prende troppo sul serio. Cerca di creare un Lex Luthor follemente affascinante e applica questa strategia al resto del film. Ad esempio cerca di creare Quotes (battute dal film) destinate ad essere cult, ad essere ricordate e trascritte su magliette e su Status di Facebook. I dialoghi infatti sono pesantissime metafore e frasi sul senso del bene e del male, sulla presenza di Super esseri paragonabili a divinità, sulla caducità della vita, sull’oscurità presente nel cuore umano. Che noia.
Che un film non si adatti troppo ai fumetti va bene, non si può pretendere la fedeltà assoluta e si apprezzano i tentativi di rinnovamento. Non sono apprezzabili la lentezza, il cercare di far colpo assolutamente e varie scelte autoriali (personaggi e dialoghi) assolutamente disastrose. Uno dei peggiori film sui supereroi. Peccato perché con la triade Batman, Superman e Wonder Woman si poteva fare tantissimo.