Bastille Day: il colpo del secolo vorrebbe presentarsi come novello Arma Letale. Coppia improbabile, con ladro di professione (Richard Madden) che viene per sbaglio individuato come colpevole di un attentato a Parigi. Agente della CIA (Idris Elba) duro, violento, contro le regole. Capisce subito che c’è qualcosa che non va, e decide di fidarsi del ragazzo.
Bastille Day: un film che vuole sembrare troppo
Bastille Day vorrebbe essere un poliziesco al cardiopalma. Ma, anche se non si tenesse conto del megaspoiler del trailer, del titolo, e dei primi venti minuti di film, risulta davvero troppo uguale a tanti altri. L’improbabile coppia scopre che l’attentatore è una ragazza, usata da una misteriosa organizzazione.
Bastille Day vorrebbe denunciare la malleabile fragilità dei social e della coscienza umana. Poi vorrebbe ammiccare a V per Vendetta. Cosa vuole l’organizzazione? Sembra voler sovvertire l’ordine sociale. Una mente manipolatrice sembra far confluire gli eventi verso un unico traguardo. Ma qualcosa continua a non quadrare.
Poi vorrebbe descrivere l’insensatezza di un certo tipo di politica. Vorrebbe, tra le altre cose, denunciare anche la corruzione dei potenti e gli abusi di potere. Neanche delle forze dell’ordine ci si può fidare.
Vorrebbe, vorrebbe, vorrebbe. Ma non riesce a fare niente. Svolta di trama annunciata, ma il “dietro le quinte” non viene sfruttato. Il film non graffia, non sputa, non strappa risate o indignazione. Passa in fretta, senza lampi o momenti morti, prevedibile come i film della seconda serata del giovedì.
L’unica cosa che riesce a fare bene è essere triste presagio per gli eventi di Nizza. Ma questa non è cosa voluta o di cui farsi fregio.