Woody Allen in un podcast: 7 confessioni del regista

Podcast Woody Allen

È uno degli autori più influenti del cinema, i suoi film fanno parlare almeno quanto lui e tra pochi mesi potremo nuovamente vedere un suo lavoro con Magic in the Moonlight (qui l’ultimo trailer). Stiamo parlando ovviamente di Woody Allen, regista, attore, autore e anche clarinettista newyorkese che ha segnato il cinema degli ultimi 50 anni.

Allen, sorprendendo chiunque lo conosca, soprattutto per la sua fama di boicottare i grandi eventi, è apparso per la prima volta in un podcast su MTV, condotto da Josh Horowitz, ammettendo comunque di non sapere cosa sia un podcast.

L’intervista, durata 35 minuti, ha toccato i temi più svariati, tra cui il motivo per cui Allen non è mai soddisfatto dei propri film, le sue protagoniste femminili preferite, la mancanza di ruoli maschili importanti e la squadra NBA dei New York Knicks. Nessuna domanda, stranamente, in merito alla burrascosa vicenda del presunto abuso da lui perpetrato ai danni della figlia Dylan Farrow, in quella che è stata invece una chiacchierata piacevole sui temi cari al regista.

Di seguito, 7 delle varie confessioni di Woody Allen presenti nel podcast.

       1.  È insoddisfatto di tutti i suoi film

Non sono mai soddisfatto. C’è sempre una gran differenza tra quello che uno pianifica di fare e ciò che alla fine viene fuori. Quello che pianifichi rimane nella tua mente… nella tua fantasia, è ciò che esiste su carta. “Emma [Stone] dirà questa battuta e sarà fantastica”, poi quando lo fai, Emma non vuole dire quelle battute perché sono difficili oppure il tempo non è granché e bisogna cambiare location perché la luce risulterebbe troppo intensa. Oppure le ci vuole più tempo per mischiare le carte di quanto pensassi.

       2.  Odiava la scuola

Il piacere più grande della mia vita era marinare la scuola. Mi sedevo lì [al cinema] alle 10.30 del mattino guardando un film. Non c’erano ispettori scolastici, c’erano soltanto nei fumetti. Gran parte dell’infanzia è stata disgustosa, a causa della scuola. Non era come la scuola in cui vanno oggi i miei figli; ai tempi avevamo degli insegnanti brutali e terribili. Ti insegnavano a odiare, non a imparare. Ho ricordi molto piacevoli di quando marinavo la scuola e dei venerdì pomeriggio.

       3.  Perché i più grandi attori di Hollywood non appaiono nei suoi film

Per anni, la maggior parte dei film li ho interpretati io. Poi ho cominciato a scrivere perlopiù ruoli femminili, ho lavorato con tutte le grandi donne. Gli uomini son grandiosi ma sono difficili da avere, sono sempre impegnati. Chimai De Niro, ho parlato al telefono con Dustin Hoffman e Jack Nicholson. Nicholson avrebbe interpretato Anna e le sue sorelle. Non avevo pensato a Michael Caine all’epoca, perché non pensavo affatto a un tizio inglese. Non ci avrei mai pensato. Ora sto lavorando con Joaquin Phoenix, che è un grande attore, e Sean Penn, ma non ho ancora avuto l’opportunità di lavorare coi più grandi. Pacino, De Niro, Nicholson… loro sono davvero incredibili come si dice. Mi piacerebbe tantissimo lavorare con Kevin Spacey; se avessi qualcosa per lui lo farei in un minuto.

     4.  Le sue scene preferite

Le scene in Blue Jasmine in cui Cate Blanchett perde la testa e va in escandescenza. Mi divertono le scene singole, sono i film che non mi piacciono! La scena in cui Jonathan Rhys Meyers sta flirtando con Scarlett Johansson al tavolo da ping pong in Match Point. La gente non realizza che lei aveva solo 19 anni quando fece quel film.

     5.  I suoi film non perdono soldi, ma nemmeno ne guadagnano

Se qualcuno vuole finanziare i miei film, gli viene subito detto che non vedrà uno script e non gli verrà detto nulla. Mette soldi in banca e basta. Io avrò carta bianca sulla pubblicità e tutto. È più che altro una misura preventiva, per evitare che qualcuno venga da me a impormi qualcosa di terribile. È bello avere il veto, ma non hai dovuto usarlo veramente. Gli investitori sanno che il budget sarà modesto, sanno che sarà un’esperienza responsabile e lo sanno perché il film cosa così poco che è quasi certo che pareggeranno i conti e sanno che c’è una possibilità molto ridotta che diventino ricchi. Solo uno ogni tanto ha un grande successo al botteghino. Non credo sia un buon investimento!

    6.  Non prega mai

Quando ero bambino, ti costringevano con la forza a pregare. Non ora che sono adulto. Non significa niente. È come quando la gente ti dice: “Buona giornata”; non funziona, non avrai una buona giornata.

    7. Crede che i New York Knicks vinceranno presto il campionato NBA

Penso davvero che se sarò fortunato riuscirò a vederli vincere prima di morire. Carmelo Anthony (cestista della squadra n.d.T.) è fantastico, i Knicks sono molto fortunati ad averlo.

Allen ha parlato, come è solito, molto liberamente in questa chiacchierata e ci ha permesso di conoscere ancora meglio questo autore, anche riguardo argomenti non specificamente cinematografici. Woody Allen ha terminato da poco di girare Magic in the Moonlight con Colin Firth ed Emma Stone (qui una nuova gallery di immagini), atteso per il 4 dicembre. Il regista è già al lavoro sul suo prossimo progetto di cui poco si sa, se non che il protagonista sarà Joaquin Phoenix affiancato sempre dalla Stone (qui l’articolo).

Di seguito, il link per ascoltare la versione integrale del podcast: INTERVISTA A WOODY ALLEN.

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