“..Vorrei l’amore dei film di Wes Anderson, tutto tenerezza e finali agrodolci..”. Cosi cantano I Cani, progetto musicale indipendente, e sicuramente alternativo, di Roma, che ha dedicato una canzone a Wes Anderson. Sarà stata dunque questa tenerezza e questi finali agrodolci, o le ” inquadrature asimmetriche” a permettere al regista di guadagnarsi la nomination all’Oscar?! Di questo non ne siamo certi, ma quello che sappiamo è che Wes Anderson sta emergendo con personalità fra i registi e gli sceneggiatori degli ultimi anni, tanto da vincere il Writers Guild of America, assegnato a Los Angeles dal 1946 dal sindacato degli sceneggiatori, per la miglior sceneggiatura originale grazie a Gran Budapest Hotel. Wes, partito e apprezzato dall’universo indipendente, è stato notato da James L. Brooks, produttore cinematrigrafico, che lo ha aiutato a presentare Bootle Rocker (Un colpo da dilettanti) al Sundance film Festival nel 1994. La carriera di Anderson ha potuto così decollare, arrivando anche ad aver una nomination agli Oscar nel 2001 con Tenenbaum (miglior sceneggiatura). La poliedricità del regista ha permesso anche un cambio di tipologia e nel 2009 arriva così ad un passo dal premio più ambito, grazie al film di animazione Fantastic Mister Fox. Nel 2014 la sceneggiatura e la regia di Gran Budapest Hotel sono sicuramente particolari, ma coerenti con le tematiche trattate dal regista, a cui piace giocare con commedie intrise di tono drammatico e amaro, attraversate da humor sostenuto dalla creazione di personaggi mai del tutto buoni e mai del tutto cattivi. E se le storie possono far storcere il naso ai più, di certo particolare e innovativo è l’uso che Anderson fa della telecamera, mossa per vie verticali o orizzontali, ma sempre esterna al quadro d’insieme, quasi fossimo davanti a una rappresentazione teatrale. La scena è accesa quasi sempre dall’utilizzo di colori sgargianti e abiti caratteristici (l’unica candidatura italiana all’Oscar è proprio in questo campo), dove risalta la cura quasi maniacale dei particolari.
Wes Anderson, quindi, pur presentandosi agli Oscar non come favorito, sicuramente riuscirà a imporsi, nella notte più attesa dell’anno cinematografico, come volto nuovo, portatore di uno stile proprio, carico di tecnica e tematica, elegante e impeccabile, riconoscibile.
Di seguito, la canzone “Wes Anderson” de I Cani: