Passano gli anni, ma Vasco Rossi rimane un faro inalterato. La sua vita spericolata, vissuta sia sul palco che nella sfera privata, non ha scalfito la sua essenza. A 72 anni, continua a essere il punto di riferimento per milioni di fan in tutta Italia, pronti ad affollare ogni suo concerto, rendendoli inevitabilmente sold out. E Vasco, con la sua energia senza tempo, non ha alcuna intenzione di deludere i suoi seguaci.
La Morte secondo Vasco Rossi: Un’icona senza tempo nel panorama musicale italiano
Tuttavia, il suo percorso artistico non è stato privo di controversie e ostilità. In un’intervista al Corriere della Sera, rivela di essere stato oggetto di odio da parte di alcuni: “Sono stato anche molto odiato. Dai perbenisti, dai benpensanti”, spiega. “Mi sputavano addosso per strada. Ero il drogato. Il capro espiatorio dei primi anni ’80. Il diretto responsabile della diffusione degli stupefacenti perché, secondo loro, le mie canzoni spingevano all’uso della droga”.
Nonostante le critiche e gli attacchi, Vasco rimane saldo nelle sue convinzioni, incluso il suo punto di vista sulla morte. “L’aldilà non c’è”, afferma con sicurezza. “È tutto qui e ora. Sono sempre stato un materialista. Ma ora i fisici pensano che la materia sia solo un insieme di vibrazioni, e che la coscienza venga prima della materia. È questa la vera immortalità”.
Eppure, nonostante la sua visione pragmatica della vita e della morte, Vasco non esita a esprimere il suo desiderio finale: “Vorrei morire sul palco”. Un desiderio che incarna perfettamente la sua passione e dedizione per la musica, un’arte che ha plasmato e definito la sua esistenza.