Tutti film dal rapporto spazio – umanità: ecco con cosa si misurerà Interstellar

Di film che parlano di fantascienza ce ne sono davvero a camionate, ma di film che parlano sullo spazio vero e proprio, tralasciando alieni, scimmie dispotiche, invasioni di ogni tipo? Non ve ne sono proprio molti.

Da sempre l’uomo ha cercato di capire come potrebbe essere lo spazio, specie quando non vi erano ancora gli strumenti che usano oggi gli scienziati per conoscere storia e conformazione del nostro universo.

Risalendo agli albori cinematografici, le pellicole di questa categoria che riemergono subito alla memoria sono sicuramente Viaggio nella Luna (Le Voyage dans la lune, 1902, dove un congresso di astronomi decide di mandare una navicella sulla Luna a forma di proiettile; s’imbarcano su di essa e si fanno sparare da un cannone. Esso si conficca nell’occhio destro della Luna, che appare visibilmente irritata) e Viaggio attraverso l’Impossibile (Voyage à travers l’impossible, 1904, tra il 14° e 20° quadro, quando un trenino, dopo aver fatto un giro sulle Alpi, decide di usare una montagna appuntita come trampolino per raggiungere lo spazio. In realtà finiranno nella bocca di un Sole che sta sorgendo. i Viaggiatori scesi dal convoglio, mentre stanno visitando la suolo solare, sentono che inizia a fare caldo e si rifugiano all’interno di una ghiacciaia) entrambi dell’indimenticabile Georges Méliès.

Da qui bisogna fare un salto temporale di almeno 60 anni, per restare nel tema del rapporto spazio-umanità.
Non a caso nel 1968 arriva un certo Stanley Kubrick a sconvolgere tutto l’assetto cinematografico e a proporre una visione di spazio mai vista fino ad allora, con il suo unico film di fantascienza 2001: Odissea nello spazio; che piaccia o no, bisogna dare atto a Kubrick di averci dato una visione totale di spazio, usandolo come tema centrale e non come contorno di un qualsiasi film che parli di invasioni aliene.
E da qui, si scatena di tutto e di più; da James Bond (Roger Moore) che 11 anni dopo andrà su una base spaziale con Moonraker – Operazione Spazio, fino ai film parodia (e demenziali) come L’aereo più pazzo del mondo.. sempre più pazzo (1982).
L’accanimento”, se così si può definire, dell’incentrare il film su conquiste di pianeti per scoprire se vi esistono forme di vita e se eventualmente la specie umana possa viverci un giorno, arriva tra la fine degli anni ’90 e il 2000.

Se ne 1995, Ron Howard era in continua ascesa (insieme a Tom Hanks, Kevin Bacon, Ed Harris e Gary Sinise), con Apollo 13, che racconta dell’annullamento del previsto allunaggio, e di come, con una serie di difficoltà, ritorna sulla Terra, con Punto di non ritorno (1997) si organizza una spedizione per recuperare una nave mandata in orbita 7 anni prima e ritrovata vicino al pianeta Nettuno; Armageddon – Giudizio Finale, di Michael Bay, vede invece un gruppo di trivellatori petroliferi; addestrati ad astronauti, impegnati a raggiungere un asteroide che prestò colpirà la terra, e a distruggerlo, trivellandolo.
L’anno 2000 vede due film che riguardano lo sbarco su Marte; da una parte, Pianeta Rosso, dove si cerca di colonizzare Marte, per la situazione di invivibilità sulla terra, causata da inquinamento e sovrappopolazione (di preciso si cerca di mettere a punto una condizione di atmosfera adatta all’uomo), e dall’altra, Mission to Mars, di Brian de Palma, dove si cerca di dare fondo alla teoria che vuole che un asteroide, dopo aver colpito Marte e rendendolo inabitabile, abbai scatenato una serie di eventi che hanno dato come risultato, la comparsa di forme di vita sul pianeta Terra.
Sempre nel 2000, è da considerare Supernova,(il cast comprende James Spader, lo scienziato protagonista del brillante Stargate) dove un’astronave del ventunesimo secolo viene allertata da una chiamata di soccorso che viene effettuata a 3000 anni luce di distanza; si prodigano quindi nel risolvere la missione di salvataggio, attraverso salti dimensionali nello spazio.

Da quest’ultimo dobbiamo fare un salto di 13 anni per trovare un film che appartenga cuore e anima allo spazio: nella fattispecie, il brillante capolavoro di Alfonso Cuarón, Gravity.
Presentato in prima mondiale, all’apertura della 70°Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con protagonisti Sandra Bullock e George Clooney, e vincitore di 7 Oscar (Miglior Regia, Migliori Effetti Speciali, Miglior Fotografia, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro, Miglior Colonna Sonora, su 10 nomination, che includevano il film come Miglior Film, Miglior Scenografia e la Bullock come Miglior Attrice), si può descrivere con le parole di James CameronIl miglior space movie mai realizzato“.
Composto da lunghe sequenze (la prima dura ben 17 minuti), le panoramiche sul nostro pianeta sono da mozzare il fiato, e la Bullock, che interpreta un giovane scienziata, che mentre lavora sullo shuttle in una passeggiata esterna con l’astronauta più esperto (interpretato da Clooney), lo shuttle (e loro) vengono colpiti da uno sciame di asteroidi, con la conseguenza di dover cercare in tutti i modi di salvarsi e rientrare sulla Terra fa positivamente rabbrividire.

Chiamatelo un riassunto dei film sullo spazio, un’analisi o come volete, ma il trovare dei film significativi che parlino di tutto questo contesto, è stato tutt’altro che semplice; e nella speranza che Interstellar possa rivelarsi un capolavoro, affidandoci al fatto che Christopher Nolan, in generale, non ha mai deluso le aspettative, anzi, questo è un elenco di film, da non perdere  (prima di tutto) e con cui Nolan si misurerà da novembre in poi.

Articolo di Mara Siviero

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