Il venerdì di Torino Comics è cominciato immergendoci nella quiete di una giornata traquilla, con la possibilità di goderci scenografie e personaggi senza calca: l’ideale perché potessimo dedicarci a qualche scatto fotografico in più (li vedrete a partire dalla settimana prossima sulla nostra pagina Facebook) e per avere la possibilità di “intercettare” un mito: parliamo di Ivo De Palma, uno dei più famosi doppiatori italiani. Vi dicono niente i nomi di Pegasus, Mirko o Kratos? Esatto: Ivo De Palma è stato voce di questi personaggi rispettivamente di I Cavalieri Dello Zodiaco, Kiss Me Licia e I Cinque Samurai. Cartoni animati che hanno fatto la storia dell’infanzia di molti di noi, che abbiamo nel tempo allargato e ampliato i nostri interessi, trovandoci ora a scrivere di cinema… Non senza una sensazione di fangirling, per così dire, a trovarci di fronte lui. Lo abbiamo seguito in un breve workshop di doppiaggio, e siamo riusciti a fargli qualche domanda.
Mister Movie: Innanzitutto, grazie per il tempo che ci dedichi. Al giorno d’oggi, ci si avvicina al doppiaggio molto spesso in maniera amatoriale, con i dub casalinghi, talvolta ironici e in chiave comica, che portano poi alla scoperta di una passione e verso la trasformazione in una professione. Ma come è stato per te scoprire questa passione per il doppiaggio, come è nata?
Ivo De Palma: Noi, all’epoca, non avevamo questo passatempo. Non c’erano le tecnologie di oggi, che potessero permettere di esercitarsi e divertirsi in un doppiaggio amatoriale. La mia passione non è nata da un gioco, come altri colleghi invece, attualmente, hanno cominciato con i cosiddetto fandub (doppiaggi effettuati dai fan, ndr). Io ho cominciato con la radio, trent’anni fa. Era un settore non regolamentato, un po’ come le webradio di oggi. Nel lavorare lì, anche se non avevo studiato nulla a livello vocale, cominciai a rendermi conto di qualcosa, della mia voce. Studiai dizione, per rendere meglio in radio, ma il doppiaggio era lontanissimo dai miei pensieri. Mi consigliarono di studiare recitazione, per implementare le mie capacità anche di brio vocale. L’ho fatto, ed è lì che è avvenuta la folgorazione. Mi si è aperto un mondo, fatto anche di approfondimento personale, di cui magari avevo anche bisogno… Avevo meno di vent’anni. Così ho continuato a puntare sul mio punto di forza, che non erano i begli occhi, ma la mia voce.
Mister Movie: Quanto c’è di stomaco, di emozione, quando si doppiano personaggi particolarmente carismatici, forti?
Ivo De Palma: Dipende, perché il personaggio carismatico a volte è proprio quello impenetrabile, che magari non lascia trasparire alcun che, mentre personaggi più irruenti implicano un maggiore pathos. Nel caso dei Cavalieri Dello Zodiaco avevo per le mani un personaggio (Pegasus, appunto, ndr) che è stato anche carismatico, però si arroventava piuttosto facilmente. Ed è proprio quello, raggiungere una temperatura espressiva, respiratoria anche, polmonare, è recitare con la voce…
Mister Movie: È un’abilità che in pochi hanno…
Ivo De Palma: È un atto che diamo per scontato. Sembra un plugin audio, per dirla in termini moderni, ma la voce è un universo che può stare in piedi anche da solo. Penso ai radiodrammi e sentiamo delle cose incredibili.
Mister Movie: O sul cinema, un richiamo recente che mi viene in mente, è la performance di Scarlett Johansson in Her – Lei, in effetti.
Ivo De Palma: Certamente, una presenza di pura voce. Il premio che aveva vinto (Marc’Aurelio D’Oro come Miglior Attrice Protagonista al Festival del Cinema di Roma, 2013, ndr) stava anche a significare quale fascinazione ci può essere dietro a una voce. Da lì in poi… Si comprende che la voce è a tutti gli effetti uno strumento musicale. Non solo per il canto magari, ma nella stessa intonazione di quando si parla. Ogni lingua ha la sua musica. In quest’ottica d’altronde il canto fa parte della formazione di un attore e di un doppiatore, per imparare a far salire e scendere la voce. La diamo troppo per scontata, e spesso non ci rendiamo conto dello strumento incredibile di comunicazione che abbiamo, non solo al cinema ma anche proprio nello scambio interpersonale. Io direi che chi ha la curiosità di affacciarsi a questo mondo, potrà scoprire molte cose anche di se stesso. Un lavoro sulla voce è sui testi, sulla sensibilità. Ognuno di noi ha una potenzialità da interpretare: come direttori d’orchestra diversi dirigono diversamente lo stesso spartito, così due voci intonano differentemente uno stesso testo. Ognuno di noi ha le giuste potenzialità per usare al meglio la propria voce. Noi impariamo a farlo a comando, con tempi contingentati, molto spesso.
Mister Movie: Un’ultima domanda e un piccolissimo salto: al di là di una carriera di doppiatori di anime, che è infinita… Facendo un piccolo sogno e immaginando un personaggio per il cinema, quale sarebbe?
Ivo De Palma: Ah… Questa è una domanda che mi viene fatta spesso e mi mette ogni volta in difficoltà. Non vorrei sembrare irrispettoso verso chi in effetti magari ha già ricoperto quei ruoli. Ci sono molti ruoli che ancora adesso potrei ricoprire. Vocalmente magari potrei ancora coprire un range dai trentacinque anni, ma… Sono vari e non mi sbilancio. Ho i miei sogni e spero che si possano avverare.
Parlare con Ivo De Palma è confrontarsi con un mito indiscusso. Sentirlo dal vivo, poi, trasmette una sensazione particolare, è come vederci scorrere di fronte agli occhi tutti i personaggi che hanno segnato la nostra crescita e la nostra immaginazione – un po’ come ci era già capitato con due altri importanti suoi colleghi. Ragionandoci e riascoltando la registrazione, si percepisce una voce più profonda e matura. Da profani verso il doppiaggio, serve farci un po’ l’orecchio, ascoltare le frasi una o due volte e rendersi conto di quale era la bellezza dell’intonazione. Ma non mancheremo di farvi vedere anche una clip, al più presto, di questo incredibile doppiatore che anima la manifestazione di Torino Comics 2015.