Tim Burton disilluso dal Cinema prima di Beetlejuice 2

Il celebre regista Tim Burton riaccende la sua passione per il cinema con il sequel di 'Beetlejuice', grazie al profondo legame con il personaggio di Lydia Deetz.

Tim Burton disilluso dal Cinema prima di Beetlejuice 2

Tim Burton, noto per il suo stile unico e visionario, ha rivelato di aver attraversato un periodo di disillusione verso l’industria cinematografica prima di essere coinvolto nel tanto atteso sequel di ‘Beetlejuice’. In un’intervista con Empire, il regista 65enne ha confessato di essersi sentito deluso dai meccanismi degli studi cinematografici, al punto da perdere interesse per la realizzazione di nuovi film. “Mi sentivo come se ne avessi avuto abbastanza con gli studi. Ne avevo abbastanza di tutto questo genere di cose,” ha dichiarato Burton.

Tim Burton ritrova l’ispirazione con ‘Beetlejuice Beetlejuice’, il sequel Beetlejuice 2

Il ritorno dietro la macchina da presa per ‘Beetlejuice Beetlejuice’ è stato reso possibile grazie al personaggio di Lydia Deetz, interpretato da Winona Ryder. Burton ha spiegato che si è sempre identificato profondamente con Lydia, sin dal primo film del 1988. “Fin da quel primo film, mi sono davvero identificato con Lydia. Era un personaggio che capivo, che sentivo molto fortemente,” ha detto il regista di ‘Edward mani di forbice’. Questa connessione personale ha reso il sequel particolarmente significativo per Burton, permettendogli di esplorare l’evoluzione del personaggio dopo 35 anni.

Il nuovo film si concentra su Lydia e sul suo percorso di vita, un tema che Burton trova molto personale. “Il nuovo film diventa molto personale per me, attraverso il personaggio di Lydia. Che fine ha fatto Lydia? Sai, cosa succede alle persone? Cosa succede a tutti noi? Qual è il tuo viaggio da un adolescente strano e gotico a quello che ti succede 35 anni dopo?” Questa riflessione sul cambiamento e sul passare del tempo è centrale nel sequel, rendendo la storia rilevante non solo per i personaggi ma anche per il regista stesso.

Burton ha spiegato che con l’età, è facile sentirsi smarriti, e questa sensazione si rispecchia nel suo lavoro. “A volte, invecchiando, ti perdi un po’. È così che mi sento, e mi sono sentito. Tu percorri una strada: per me, ho iniziato a fare film, ne faccio di buoni, ne faccio di brutti, tu fai un viaggio.” Le esperienze personali, come le relazioni e la paternità, hanno cambiato Burton e influenzato il suo modo di vedere il mondo. “Hai relazioni che ti cambiano, hai figli che ti cambiano. Dopo tutti questi anni, questo è diventato il motivo per farlo. Mi identificavo con Lydia allora, e mi identifico con lei adesso.”

Il ritorno di ‘Beetlejuice’ non è solo un evento cinematografico, ma rappresenta anche una rinascita creativa per Tim Burton, che grazie a questo progetto ha ritrovato la passione per il cinema e per le storie che lo hanno reso uno dei registi più iconici del nostro tempo.

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