Il tre volte premio Oscar Oliver Stone ha deciso quale sarà il suo prossimo lavoro e, come è nel suo stile, si tratterà di una storia intrecciata con fatti realmente accaduti e dai forti rimandi socio-politici; il film sarà infatti tratto da “The Snowden Files: The Inside Story of the World’s Most Wanted Man”, libro realizzato del reporter del Guardian Luke Harding, incentrato sulle vicende dell’Nsagate, che ha sconvolto il mondo nell’ultimo anno, e presentato pochi mesi fa con il seguente annuncio:
Edward SnowdenTutto è iniziato con un’e-mail anonima allettante: “Sono un membro anziano dell’intelligence.”
Quello che è seguito è stata la falla nell’intelligence più spettacolare di sempre, realizzata da un uomo straordinario. Edward Snowden era un genio del computer di 29 anni, che lavorava per la National Security Agency nel momento in cui scioccò il mondo, rivelando i programmi di sorveglianza di massa quasi universali del governo degli Stati Uniti. La sua soffiata ha scosso i leader delle varie nazioni in tutto il pianeta e ha generato un forte dibattito pubblico sui pericoli del monitoraggio globale e sulla minaccia della privacy individuale.
In un tour de force di giornalismo investigativo, realizzato in forma di spy-novel, il premiato reporter del Guardian Luke Harding racconta la stupefacente storia di Snowden, dal giorno in cui ha lasciato la sua affascinante ragazza a Honolulu con in mano un hard drive pieno di segreti, passando per le settimane in cui ha divulgato i segreti a Hong Kong, fino alla sua battaglia per ottenere l’asilo politico e il suo esilio a Mosca. Per la prima volta, Harding raccoglie le molte fonti e gli elementi della storia, trattando tutto, dai timori riguardo lo spionaggio domestico alla complicità del settore tecnologico, mettendoci al contempo in una stanza con lo stessoEdward Snowden. Il risultato è un’avvincente narrazione dall’interno e un quadro necessario e tempestivo di ciò che c’è in ballo per tutti noi in questa nuova era digitale.
“The Snowden Files” concorrerà contro un altro progetto sullo stesso tema, prodotto dalla Sony Pictures e basato su “No Place to Hide: Edward Snowden, the NSA, and the U.S. Surveillance State”, vincitore del premio Pulitzer e scritto da Glenn Greenwald, anch’egli giornalista del Guardian.
Il film di Stone e il progetto della Sony, dimostra un interesse per la divulgazione di notizie riservati e l’invasione della privacy personale possibile grazie alle moderne tecnologie, tema recentemente trattato, seppur con poco successo al botteghino, dalla pellicola “Il quinto potere”, incentrato sulla figura di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks.
Oliver Stone, che nei propri film prende spesso di mira il sistema americano, denunciandolo per le sue mancanze e contraddizioni, ha commentato il suo coinvolgimento nel film dichiarando: “Questa è una delle più grandi storie del nostro tempo. Una vera sfida.” e ha poi ribadito la propria solidarietà nei confronti di Snowden: “Per me, Snowden è un eroe perché ha rivelato segreti che dovevamo conoscere, che gli Stati Uniti hanno ripetutamente violato il Quarto emendamento”. È probabile che, come di consueto, la visione di Stone attirerà forti critiche sul titolo, come accadde per “Nato il 4 di luglio”, “JFK – Un caso ancora aperto” o “World Trade Center”, ma il regista non si farà di certo intimorire, intenzionato a dare una bella sveglia al mondo. La produzione di “The Snowden Files” dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno.