Takashi Miike chiama Tom Hardy per diventare uno “yakuza assassino”

Mogura No Uta (The Mole Song-Undercover Agent Reiji) sarà in prima mondiale ed in concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (in programma dall’8 al 17 novembre presso l’Auditorium Parco della Musica), ma Takashi Miike (Sukiyaki Western Django, The Call – Non rispondere, Audition) sta già pensando al suo prossimo progetto. Il cineasta giapponese, in occasione di un incontro con la stampa internazionale avvenuto poco fa alla quarantaseiesima edizione del Sitges Film Festival – Festival Internacional de Cine Fantástico de Catalunya (che si concluderà domani), ha infatti espresso il desiderio di realizzare una pellicola ambientata nel Giappone del 1953 con Tom Hardy (Lawless, Il cavaliere oscuro – Il ritorno, Bronson), in cui l’attore vestirebbe i panni di uno “yakuza assassino”, il tutto nel quadro di un accordo ancora da chiudere col produttore del film Matrix (1999) di Lana ed Andy Wachowski. In attesa che si chiuda la trattativa, Miike ha comunque preteso che il film venga girato in Giappone.

La Yakuza è un’organizzazione criminale giapponese suddivisa in numerose bande dette kumi; i loro appartenenti a volte le definiscono ninkyō dantai, nome il cui significato è accostabile a quello di “onorata società”. La stampa occidentale solitamente vi si riferisce con il termine generico di “mafia giapponese” per alcune caratteristiche comuni. Potentissima in patria, la Yakuza firma circa quattrocento omicidi l’anno per lotte intestine fra i capi mafia, ma controlla anche attività illecite come prostituzione, estorsione e gioco d’azzardo.

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