Star Wars Day: intervista esclusiva ad Angelo Licata, regista di Dark Resurrection

Star Wars Day: intervista esclusiva ad Angelo Licata, regista di Dark ResurrectionLo avevamo preannunciato, e allora eccoci qui: per lo Star Wars Day, abbiamo preparato una piccola intervista esclusiva ad Angelo Licata, gestore della grande community italiana GuerreStellari.net e regista del film (non chiamiamolo Star Wars Day: intervista esclusiva ad Angelo Licata, regista di Dark Resurrectionfanfilm, perché sarebbe riduttivo, considerando non solo l’impegno produttivo, ma il risultato e la partecipazione volontaria di attori professionisti, come Sergio Muniz), Dark Resurrection. Quella che doveva nascere come una intervista, si è rivelata più che altro una piacevolissima conversazione, che ci ha mostrato quanto profonda sia la conoscenza per una saga come Star Wars, ma anche quanto vasta sia la fantasia che può nutrire. Con una passione per il cinema che ha risvolti sempre nuovi e innovativi. Ma passiamo a scoprire che cosa ci ha detto Angelo!

Intervista ad Angelo Licata: per lo Star Wars Day, le parole del regista e creatore di Dark Resurrection

Alessia – Ciao Angelo, grazie per dedicarci un po’ del tuo tempo. Prima di parlare di Dark Resurrection, vorremmo sapere qualcosa di più del percorso che ti ha portato fino a qui. Si percepisce facilmente, dal lavoro per il fanfilm a quello che fai per la community GuerreStellari.net, quando i film di Star Wars abbiano significato qualcosa di importante, per te. Ma che cosa è che ha reso importante questa saga, che cosa è che ti ha colpito così nel profondo?

Angelo – Vidi L’impero Colpisce Ancora all’età di 13 anni. Fu un’esperienza indelebile, un trauma per certi versi. La distinzione così chiara fra bene e male ed il misticismo che permeava tutto il film cambiò qualcosa radicalmente in me.
Nella prima trilogia di Star Wars è racchiusa tutta la letteratura epica classica, il mito è stato modernizzato e si è fuso splendidamente con la tecnologia ma non è cambiato nulla. La spada magica (come excalibur o la durlindana) è diventata laser. I cavalieri della tavola rotonda sono diventati i Jedi, I cavalli sono diventati navi spaziali ed il terribile drago è la Morte Nera, il Genio di Lucas ha infuso alla sua storia l’invenzione più geniale, LA FORZA, ispirata alle filosofie orientali, quest’energia mistica che tiene unita la galassia e rappresenta la vita stessa, ma anche il potere, è la vera magia di guerre stellari. I valori presenti nei primi tre film ne fanno qualcosa di unico che mi fa riflettere ed emozionare ancora oggi.

Alessia – Personalmente, non posso che concordare. Non ricordo quando io ho visto per la prima volta Guerre Stellari, ma ho tanti ricordi legati alle immagini che aveva messo nella mia fantasia: lo spazio, la sensazione di libertà del viaggiare tra le stelle… Ed effettivamente, è un fenomeno mitologico moderno e proiettato nel futuro. O tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…
Ed è con queste immagini che ti hanno colpito e segnato così tanto, che ti sei avvicinato al mondo della produzione cinematografica, arrivando poi a Dark Resurrection? Non mi sento di definirlo fanfilm. Non solamente per i tempi della produzione, che sono tutt’altro che da fanmovie, ma perché, personalmente, mi è ben chiaro quanto sia stato impegnativo, soprattutto per le parti digitali. Ma come è lavorare a una cosa del genere, interamente tua, dove non lavoravi su idee altrui ma sulle tue?

Angelo – In effetti hai ragione. La definizione che io do a Dark Resurrection “è film liberamente ispirato a Guerre Stellari”,La storia ed i personaggi sono totalmente originali e temporalmente è slegato dalla saga. E un altro mondo in un altro tempo ma è lo stesso universo. Così come il genere western ha molti film di registi diversi e trame originali, così Dark Resurrection attinge al mondo di Star Wars percorrendo una strada nuova. Questo spesso fa storcere il naso ai fan più accaniti, ma come hai detto tu nella domanda, è una cosa personale, un storia che volevo raccontare in questo modo senza seguire le regole narrative che si impongono alcuni registi. Nel volume 1 mi piaceva l’idea di citare invece che imitare, nel volume 0 ho voluto essere più coraggioso ed ho tentato di mostrare qualcosa di totalmente nuovo. Com’è scrivere? è bellissimo, lo faccio da sempre e per fortuna mai su commissione, ho sempre scritto la storia che “avevo in mente” ma solo negli ultimi anni, anche grazie al successo di DR, sono riuscito a farmi conoscere e sto scrivendo sceneggiature insieme a Roberto Pretti, che vengono opzionate da case di produzione.

Alessia – Tutto questo è l’esempio di come la passione e il credere in quello che si fa, possano portare al successo. Abbinato ovviamente alla giusta preparazione tecnica. Il lavoro digitale in Dark resurrection è enorme, per il tipo di produzione che è, e la scelta delle location, la tua – nostra ;) – Liguria, rende molto bene le ambientazioni che avevi in mente. Un bel connubio, meritevole dei giusti complimenti, anche visto il successo che ha a livello internazionale, sapendo che il prossimo capitolo sarà in inglese e poi doppiato in italiano. Davvero ottimo! E invece dimmi, il rapporto con la community di GS.net, come è? Sia con la produzione di DR, che come ci hai spiegato è qualcosa di davvero particolare, che con il mondo di Guerre Stellari; come cambia il rapporto con un’opera come quella di Lucas, tra “vecchia generazione” e amanti dei film “classici” piuttosto che gli estimatori della Nuova Trilogia? E ora che il franchise è in mano Disney e Abrams? tu come vivi questo “cambio di occhio”, per qualcosa che è stato così importante, per te?

Angelo – La nuova trilogia ha aperto uno squarcio che non credo sia da imputare solo allo scambio generazionale. Credo che da parte di Lucas ci sia stata una volontà di modernizzazione, ma abbia perso in questo passaggio la cosa più bella che aveva inserito nella trilogia originale, Il misticismo e la mitologia. Trovo molte incongruenze ed un cerca povertà in alcuni dialoghi, un vero peccato. Naturalmente ci sono molti che non la pensano come me ed amano tutti e 6 i film venerandoli letteralmente. Alcune storie che fanno parte di quello che viene chiamato Expanded Universe hanno maggiore mordente e sono davvero appassionanti, forse al pari della trilogia originale. Parlo in particolar modo della storia raccontata in KOTOR.
Riguardo alla cessione alla Disney io credo che sia una buona cosa e sono molto fiducioso. George Lucas deve aver pensato a lungo a chi si sarebbe occupato della sua creatura quando lui non ci sarebbe stato più. La Disney era senza ombra di dubbio la scelta più intelligente. Sono convinto che infonderà nuova energia e si potrà addirittura ritornare ai gloriosi momenti dei primi film. Il regista che si occuperà dell’episodio 7 è il meglio che si poteva trovare. Un vero genio, legato ad un modo di fare cinema che sta svanendo. Nutro molta stima in J. J. Abrams, ed ora rappresenta anche la nostra unica speranza :-)

Alessia – Anche qui una bella analisi. Particolare, che magari potremmo approfondire più avanti, più vicino a Star Wars VII. Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato, e… Buon Star Wars Day!

Quando una passione diventa un mestiere

Si potrebbe riassumere così questa breve chiacchierata con Angelo, con il quale ci lasciamo con la promessa di riprendere il discorso più avanti. Dal mondo del cinema nasce qualcosa di più, un desiderio per il proprio futuro, per la propria crescita personale e professionale, abbinata a quella di una community che vive da ben quindici anni: un record per il panorama italiano, che può vantare un portale incredibilmente completo, gestito, creato e vissuto dagli appassionati della saga creata dalla fantasia di George Lucas. Ma d’altronde, li capiamo nella maniera più assoluta.

Dark Resurrection – Vol. 0 (2011)

Dark Resurrection – Vol. 1 (2007, HD remastered)

 – Immagini per cortesia di Angelo Licata, da DarkResurrection.com

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