Recensione MaXXXine, l’Ascesa di Maxine Mink nel Mondo del Cinema

MaXXXine è un crime-horror del 2024 che segue Maxine Minx nel 1985 mentre tenta di uscire dall'industria per adulti e passare alla recitazione mainstream.

Recensione MaXXXine, l’Ascesa di Maxine Mink nel Mondo del Cinema

“Predica come lo intendi, o non si avvererà”. Questa frase, pronunciata dal padre di Maxine Mink (interpretata da Mia Goth) durante la sua infanzia, ha alimentato la sua carriera fin dall’inizio. Un motto che l’ha accompagnata nel suo percorso nell’industria del cinema per adulti, dove ha raggiunto una fama controversa. Ora, nel 1985, Maxine è pronta a compiere un salto quasi impossibile a Hollywood.

La Recensione di MaXXXine in uscita 21 Agosto

Durante un’audizione davanti alla regista Elizabeth Bender (Elizabeth Debicki), Maxine mette in mostra il suo talento naturale e ottiene una parte nel sequel horror “Puritan II”. Tuttavia, il suo passato minaccia di rovinare la sua ascesa quando inizia a ricevere minacce da qualcuno che conosce i dettagli di ciò che ha fatto alla fine degli anni ’70 in una fattoria del Texas per sopravvivere. Inoltre, un feroce serial killer noto come “The Night Stalker”, collegato alle crescenti sacche di culto satanico dell’epoca, prende di mira chiunque sia legato ai film per adulti. Maxine dovrà scoprire chi la sta cercando per poter proseguire la sua strada verso la celebrità.

La trilogia di Ti West, iniziata con “X” e proseguita con “Pearl”, è diventata un’icona horror per una nuova generazione. Mia Goth torna a interpretare Maxine in “MaXXXine”, un film che chiude la trilogia con uno stile unico. West sostituisce gli elementi grindhouse degli anni ’70 con le eleganti e opulente immagini degli anni ’80, creando una meta-configurazione con ampi tratti ambientati su un set di produzione. Il colore rosso domina il palato visivo, evidenziando una storia intrisa di sesso, potere e desiderio. Con fioriture di schermo diviso e montaggi rapidi, il film sembra realizzato da qualcuno profondamente immerso negli anni ’80.

Ogni film della trilogia di West ha una propria atmosfera distinta: “X” è un classico slasher, “Pearl” uno studio del personaggio, e “MaXXXine” si configura come un mistero/thriller. Sebbene ogni film possa esistere autonomamente, sono tutti collegati attraverso i personaggi principali e il tema coerente della ricerca maniacale della celebrità. Tuttavia, il difetto principale di “MaXXXine” risiede nella sceneggiatura, che telegrafa troppo presto chi sarà coinvolto nel climax. Sebbene la scelta più ovvia possa essere la più saggia, l’elemento sorpresa è inesistente, rendendo le azioni di Maxine prevedibili.

Nonostante questi difetti, “MaXXXine” risplende grazie alla performance straordinaria di Mia Goth. In ogni momento, Goth rende credibile che Maxine abbia il talento per diventare una star di serie A. Il film presenta un cast di supporto notevole, tra cui Giancarlo Esposito, solitamente malvagio, che qui gioca contro il tipo, e Kevin Bacon, che si diverte in un ruolo caratterizzato da un pesante accento del Bayou. Elizabeth Debicki interpreta una regista “autore” che cerca di portare idee ponderate in un film di serie B.

Tra i tre film della trilogia, “MaXXXine” non è il più completo o il migliore, ma è sicuramente il più divertente. Maxine Minx emerge come una star del cinema certificabile, e Mia Goth dimostra di essere una delle attrici più talentuose della sua generazione.

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