Alien: Romulus, diretto da Fede Alvarez, promette di portare nuova linfa al celebre franchise di Alien, ma alla fine, pur offrendo una buona dose di tensione e paura, non riesce a reinventare la ruota e cade nei soliti cliché dell’ultimo atto.
Recensione di Alien: Romulus
La trama segue un gruppo di giovani colonizzatori che, in cerca di fortuna, si imbarcano su una stazione spaziale abbandonata alla ricerca di capsule Cryosleep. Tuttavia, ciò che trovano è ben lontano dai loro piani: una terrificante minaccia aliena li attende nell’oscurità. Cailee Spaeny, Isabela Merced, Archie Renaux, David Jonsson, Aileen Wu, e Spike Fearn guidano il cast in un’avventura che si ispira ai classici del franchise, pur cercando di inserire nuovi elementi.
Il film si apre in una fiorente colonia mineraria della Weyland-Yutani Corporation, un setting che richiama alla mente l’iconica LV-426 di Aliens. Questa introduzione alla vita dura e servile dei coloni è uno degli aspetti più intriganti del film, in particolare il rapporto tra Rain (interpretata da Spaeny) e suo fratello adottivo sintetico, Andy (Jonsson).
Quando l’azione si sposta sulla stazione spaziale abbandonata, il film adotta un’atmosfera da “casa infestata”, con Alvarez che sfrutta al massimo le sue abilità registiche già apprezzate in Evil Dead e Don’t Breathe. La paura è palpabile, specialmente nelle scene con i facehuggers, dove l’orrore di essere attaccati da queste creature è reso in modo particolarmente disturbante.
Nonostante la buona costruzione della tensione e l’uso innovativo dell’ambientazione a gravità zero, Alien: Romulus inizia a perdere colpi nell’ultimo atto. Il film ricade in territori già esplorati nel franchise, spegnendo l’entusiasmo iniziale. La decisione di introdurre nuovi elementi nella storia è discutibile, specialmente considerando il modo in cui Alien: Resurrection aveva già trattato simili temi, con risultati poco soddisfacenti.
Inoltre, il film presenta diverse incongruenze nella trama. La facilità con cui i protagonisti lasciano il pianeta e si imbarcano su una stazione spaziale abbandonata senza incontrare resistenza da parte delle autorità, o il fatto che una stazione di proprietà della Weyland-Yutani, piena di attrezzature preziose, sia stata abbandonata senza alcun controllo, sono dettagli che risultano poco credibili per chi conosce bene il franchise.
Giudizio finale Alien: Romulus
Alien: Romulus funziona meglio se visto come un film indipendente, senza portare con sé le aspettative e la conoscenza del franchise. Per i fan di lunga data, tuttavia, potrebbe risultare un’esperienza insoddisfacente, poiché ripropone troppi elementi già visti, senza aggiungere nulla di veramente innovativo. Voto 7/10.
Alien: Romulus è attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche. Continuate a seguire Mister Movie per ulteriori recensioni e approfondimenti sul mondo del cinema e dei grandi franchise.