Quentin Tarantino e la violenza al cinema: no sugli animali

Quentin Tarantino e la violenza sul grande schermo: una riflessione profonda

Il famoso regista Quentin Tarantino ha recentemente aperto un nuovo dibattito sul suo approccio alla violenza rappresentata nei suoi film, uno degli elementi che ha caratterizzato in modo distintivo la sua cinematografia. Tarantino è noto per aver portato all’estremo le sequenze violente, con abbondanti spruzzi di sangue, seguendo la tradizione del cinema d’exploitation che tanto ama, definendole al contempo scioccanti e divertenti.

Tarantino ha dichiarato: “Mi piacciono i film violenti, come altri amano la commedia slapstick o il musical. Per me, godere di film violenti è un modo per vivere la storia, e mi piace anche dare al pubblico una scarica di adrenalina.” La sua intenzione è sempre stata quella di creare una violenza eccessiva ma allo stesso tempo divertente, senza intaccare la sensibilità dello spettatore o provocare repulsione.

Quentin Tarantino: non mi piace la violenza sugli animali al cinema

Tuttavia, il regista ha espresso una ferma condanna verso una forma di violenza che non trova accettabile: “L’unica cosa che ho mai visto in un film – e che non avrei mai voluto vedere – è la vera morte di un animale nella vita reale, che si tratti di un cane, un lama o insetti. Questa è una linea che non posso assolutamente oltrepassare. So che in molti film europei e asiatici ciò avviene, ed è accaduto anche in America per un certo periodo. Ma io non ucciderei mai animali sullo schermo. I film parlano di finzione… e non credo che ci sia spazio per la morte reale in un film.”

Tarantino ha poi ampliato il suo pensiero riflettendo sulla differenza tra la violenza visiva e quella reale: “Quando gli esseri umani muoiono sullo schermo, sappiamo che non è vero. Sappiamo che il sangue non è reale e che le persone non si fanno veramente male. Ma agli animali non importa del tuo film, e io non pagherei mai per vedere un film snuff. Il cinema è come il gioco dei bambini, è una finzione ed è bello proprio perché appartiene al mondo della fantasia. A volte mi arrabbio con le scene violente, ma solo perché sono girate o scritte male, ed è un’altra storia.”

Nonostante la controversia legata alla rappresentazione della violenza nei suoi film, Quentin Tarantino si prepara a iniziare la produzione del suo prossimo film, intitolato “The Movie Critic”, che dovrebbe segnare il suo ritiro dal mondo del cinema. È stato confermato che il film sarà ambientato nella Los Angeles del 1977, durante il periodo noto come “Nuova Hollywood”, in cui registi come Martin Scorsese, Steven Spielberg, George Lucas, Francis Ford Coppola e Brian De Palma hanno dato inizio alle loro carriere.

Come Tarantino stesso ha sottolineato più volte, quel periodo ha segnato profondamente la sua immaginazione da adolescente e non sarebbe sorprendente se “The Movie Critic” si rivelasse, ancora una volta, come una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti dell’Hollywood della fine degli anni ’70. Tarantino continua ad affascinare il pubblico con la sua visione unica e il suo stile distintivo, e la sua prossima creazione cinematografica promette di essere un’esperienza indimenticabile.

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