La serie più longeva di Adult Swim Robot Chicken combina l’animazione in stop-motion con parodie nostalgiche e di attualità. Che cosa ne ha decretato il successo di Robot Chicken?
Immaginate questo: è passata da poco l’una di notte. Siete in preda al delirio per essere rimasti alzati fino a tardi e uno spuntino notturno a base di pizza fredda avanzata e di qualsiasi bibita che si trovava in fondo al frigorifero è ancora seduto come un sasso nel vostro stomaco. Decidete di guardare un po’ di TV per far calmare le acque. Passando al vostro canale di conforto notturno, Adult Swim, vi ritrovate a sintonizzarvi su parodie grossolane di amati cartoni animati degli anni ’80, su una violenza esagerata e sulle folli buffonate di un nerd scolpito nell’argilla, in giro per il mondo e narcolettico. In uno stato di stordimento, potreste pensare a voi stessi: cosa sto vedendo esattamente qui?
Presentato originariamente nel 2005, lo sketch show in stop-motion di Seth Green e Matthew Senreich, Robot Chicken, è oggi la serie originale più longeva di Adult Swim. Dagli umili inizi come serie web per il servizio Screenblast della Sony alla produzione di speciali dedicati all’universo DC, a Star Wars e a The Walking Dead, la serie si è indubbiamente evoluta nel corso delle sue 11 stagioni. Considerando il contenuto e la premessa dello show, viene da chiedersi: come ha fatto a raggiungere un tale successo? Cosa ha fatto sì che Robot Chicken, tra tutte le cose, sia rimasto in piedi per diciassette anni? Ecco alcuni motivi.