Osgood Perkins e “The Monkey”: Un Horror Comico tra Tradizione e Innovazione

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Un Regista con un Approccio Unico al Genere Horror

Osgood “Oz” Perkins, il visionario dietro l’adattamento di “The Monkey” di Stephen King, ha una prospettiva insolita sul genere horror. Nonostante il suo lavoro includa film come “The Blackcoat’s Daughter” e “I Am the Pretty Thing That Lives in the House”, il regista non si considera un appassionato dell’horror.

In un’intervista con IndieWire, Perkins ha rivelato di non essere particolarmente attratto dai film horror e di non trascorrere il suo tempo immerso in questo genere. Cresciuto in una “famiglia reale dell’horror” a causa della figura paterna, l’iconico Anthony Perkins, il regista ammette di essersi avvicinato al genere per un desiderio inconscio di connessione, piuttosto che per una vera passione.

“The Monkey”: Un Horror che Sfida le Regole del Genere

“The Monkey”, basato sul racconto di King presente nell’antologia “Skeleton Crew”, è un mix tra horror e commedia che sovverte i tropi classici del genere. Il film segue la storia di Hal Shelburn, un ragazzo che scopre che un vecchio giocattolo a forma di scimmia, appartenuto a suo padre, sembra essere maledetto. Dopo una serie di morti misteriose, lui e il fratello Bill tentano di liberarsene. Tuttavia, venticinque anni dopo, gli eventi terrificanti riprendono, costringendo Hal ad affrontare il passato.

Il film, attualmente con un punteggio del 76% su Rotten Tomatoes, è stato elogiato per la sua capacità di bilanciare scene di tensione con momenti di humor nero. La struttura ricorda in parte i meccanismi di “Final Destination”, con elaborate sequenze di morte che trasformano la pellicola in una sorta di ingranaggio macabro e ironico.

L’Influenza del Passato e il Rapporto con la Morte

Il legame di Perkins con il concetto di morte ha avuto un forte impatto sulla scrittura del film. Il regista ha vissuto perdite significative: suo padre, Anthony Perkins, è scomparso nel 1992 a causa di complicazioni legate all’AIDS, mentre sua madre, Berry Berenson, è stata una delle vittime degli attentati dell’11 settembre. Questi eventi hanno plasmato la sua visione, portandolo a realizzare un film che non è solo un horror, ma anche una riflessione sull’accettazione della morte con un tocco di leggerezza.

In un’intervista a Variety, Perkins ha spiegato come il tempo abbia trasformato il suo modo di elaborare il lutto. Se avesse scritto “The Monkey” da giovane, sarebbe stato un film molto più cupo. Ora, con una maggiore maturità, è riuscito a infondergli un senso di ironia e distacco, offrendo al pubblico un’opportunità di affrontare la morte in modo meno angosciante.

Il Futuro di Osgood Perkins nel Cinema

Nonostante il successo di “The Monkey”, Perkins non ha intenzione di cambiare direzione artistica. Ha dichiarato che non si cimenterà in blockbuster o franchise come gli X-Men o adattamenti di videogiochi, preferendo rimanere fedele al suo stile distintivo.

Il regista ha anche anticipato che il suo prossimo progetto sarà “la cosa più folle che abbia mai scritto”, suggerendo che continuerà a esplorare nuovi modi per sorprendere il pubblico.

“The Monkey” è attualmente nelle sale, distribuito da NEON, e promette di offrire un’esperienza cinematografica unica, capace di far riflettere e divertire allo stesso tempo.

Fonte: mw
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