Oscar meno italiano, non passa Virzì con: “Il Capitale Umano”

La magica serata degli Oscar si avvicina sempre più, e sempre più si allontana quella magica notte in cui l’Italia un anno prima si è inorgoglita dopo il trionfo di Paolo Sorrentino con: La Grande Bellezza, che ringraziando Federico Fellini, Talkinheads, Martin Scorsese e Maradona, stringeva tra le mani la statuetta per il miglior film straniero, che mancava in Italia dal 1999 (La Vita è Bella di Benigni).

Eppure si poteva sperare nel bis, infatti tra i possibili candidati c’era il film di Paolo Virzì: Il Capitale Umano, ma, purtroppo, non è riuscito a ritagliarsi un posto nella prima shortlist, comunicata dall’Academy, dei possibili vincitori.

“È stato un grande onore. Una bellissima esperienza, c’erano tantissimi film veramente molto belli candidati – dice rammaricato il regista – Non ho nessun rammarico e nessuna recriminazione tanti film molto forti sono rimasti fuori esattamente come il mio, e nove film altrettanto belli e forti ce l’hanno fatta. È stata una bella esperienza, è finita. Ora, con sollievo, mi posso dedicare al mio prossimo progetto”

Parla di nomi forte, quindi Virzì, rimasti in corsa, che sono: Storie pazzesche di Damian Szifron (Argentina); Tangerines di Zaza Urushadze (Estonia); Corn Island di George Ovashvili (Georgia); Timbuktu di Abderrahmane Sissako (Mauritania); Accused di Paula van der Oest (Olanda); Ida di Pawel Pawlikowski (Polonia); Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Russia); Force Majeure di Ruben Ostlund (Svezia) e  The Liberator di Alberto Arvelo (Venezuela). In tutto 9 film, che verrano scremati ancora per poter arrivare ai cinque che si presenteranno sul red carpet dell’ Accademy.

Ma anche di molti rimasti fuori come: Mommy del giovane regista Xavier Dolan o Il regno d’inverno – Winter Sleep del turco Nuri Bilge Ceylan (quest’ultimo vincitore della Palma d’oro a Cannes).

Il film di Virzì nonostante tutto può comunque ritenersi soddisfatto dopo aver vinto 7 David di Donatello e 6 Nastri d’argento, ma essere vicini a combattere per l’Oscar è ovviamente un’emozione unica, soprattutto per uno che già nel 2010 è stato scartato, sempre, nella prima shortlist con: La prima cosa bella.

“Vuol dire che non c’è due senza tre? – scherza Virzì – non so se mi beccano più…”

Di sicuro si prospetta una serata meno italiana negli Oscar 2015, ma che nonostante tutto mantiene sempre il suo grande fascino!

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