Michael Jordan e il cinema. 5 curiosità cinematografiche su His Airness

Basta fare il nome di Michael Jordan per pensare al basket, per pensare alla NBA, la lega professionistica più competitiva al mondo. Jordan è un uomo che in un’altra cultura sarebbe considerato un semidio. Un giocatore capace di inventare, dominare e conquistare il mondo. Le sue interviste sono leggendarie e il suo carattere mostruoso per gli standard della nostra specie. Era un uomo che vedeva oltre la normale concezione della natura.

Oggi compie 52 anni, ha un fisico ancora talmente perfetto che potrebbe giocare tranquillamente in tante squadre europee e in tanti sognano di rivederlo almeno per una partita di nuovo in campo in NBA, magari con gli Charlotte Hornets di cui è proprietario.

Il suo nome è però legato anche ad un’altra storia, una storia targata Warner Bros, ovvero Space Jam. La sua prova cinematografica non resterà negli annali della settima arte ma per uno che di mestiere faceva tutt’altro resta comunque decente. Andiamo a scoprire allora 5 curiosità che riguardano “Il più grande atleta nordamericano del XX secolo”.

  • Durante le riprese di Space Jam affitta due mesi una villa a Los Angeles che gli costa 55 mila dollari, si fa costruire un tendone, dove lavora con il suo personal trainer e gli altri giocatori del film. Nel tendone palestra ed ovviamente, campo da basket.
  • In tantissime interviste i giornalisti hanno chiesto a Jordan, scherzando, se la leggendaria schiacciata in Space Jam, che chiude l’incontro, fosse la sua preferita. Lui sempre piuttosto seriamente ha risposto che no, la sua preferita resta una su Patrick Ewing ai playoff del 1991.
  • Space Jam non è l’unico film in cui compare MJ ma, caso più unico che raro, ha sempre impersonato se stesso. Gli altri film sono He Got Game di Spike Lee (il cui protagonista è Ray Allen, uno dei giocatori più forti di ogni epoca nonché miglior tiratore della storia), e Looney Toons: back in action, sempre della Warner Bros. Inoltre nel 2014 è uscito un lungometraggio sulla sua vita dal titolo “23”. Non c’è neanche bisogno di spiegare il perché del titolo. È iconografia Pop del ‘900.
  • Sempre durante le riprese di Space Jam conosce una signora, la signora Linda, che lavorava per la Warner Bros. Questa donna comincia ad avere un gran rapporto con Michael Jordan, sancito da uno dei dolci preferiti da His Airness: bignè alla cannella. Ancora oggi la signora Linda presenta un vassoio di dolcetti a casa Jordan ogni anno.
  • Michael Jordan ha recentemente scelto i suoi compagni di squadra, qualora degli alieni davvero volessero sbarcare sulla terra e giocare contro di lui a pallacanestro: Scottie Pippen, il compagno di una vita, Magic Johnson, James Worthy e Hakeem Olajuwon.

La vita e la storia di Michael Jordan sono una sceneggiatura già scritta. Un uomo incredibile, troppo grande anche per la lega in cui militava. La sua frase più celebre, resta un mantra per tutti gli americani: “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”.

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