Meraviglioso Boccaccio è il titolo del nuovo film dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, che tornano dietro la macchina da presa a due anni di distanza da Cesare deve morire.
Le riprese sono cominciate nel mese di maggio a Firenze, in un set blindatissimo, tra piazza dei Peruzzi, via Ghibellina, Palazzo Vecchio e via dell’Acqua.
La pellicola è liberamente ispirata al Decamerone di Giovanni Boccaccio, un’opera molto ambiziosa che vede coinvolti tantissimi nomi del cinema e dello spettacolo italiano, tra cui Paola Cortellesi, Lello Arena, Carolina Crescentini (nel cast insieme a Luca Zingaretti e John Turturro nella pellicola di Marco Pontecorvo), Vittoria Puccini, Michele Riondino, Kim Rossi Stuart (in questi giorni alle prese con i casting del suo prossimo film da regista, Il centro del mondo, prodotto dalla Palomar), Kasia Smutniak, Jasmine Trinca, Riccardo Scamarcio, Flavio Parenti ed Eugenia Costantini.
Un cast molto ricco, dunque, che porterà in scena una sceneggiatura complessa e al contempo affascinante. Da anni, Paolo e Vittorio Taviani rappresentano nomi prestigiosi del cinema italiano, portando nel mondo l’eleganza e l’intelligenza delle loro opere. Ancora oggi, i fratelli Taviani sono una garanzia di ottimo cinema e di storie significative, con diversi piani di lettura e valide anche sul piano tecnico oltre che su quello narrativo.
«Raccontare queste storie è come una sfida: si passa dai colori della peste ai colori trasparenti dell’amore, dell’impegno, della fantasia. Poi c’è, come sempre, il caso che renderà più appassionante il racconto» hanno dichiarato i Taviani. Il primo ciak, infatti, ha al centro una scena che raffigura la peste, con una ventina di comparse vestite con abiti popolani del 1300.
Il film è prodotto da Donatella Palermo e Luigi Musini. La produzione è a cura di Cinemaundici e Stemal con Rai Cinema, in coproduzione con Bis Films (Francia), con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema e il contributo di Eurimages.
A cura di Costanza Carla Iannacone.