Il periodo natalizio porta con sé una tradizione consolidata per molte famiglie italiane: riunirsi davanti alla televisione, sotto una calda coperta, pronti a scegliere il “cinepanettone” da guardare.
Massimo Boldi: Un Volto Indimenticabile del Cinema Comico Italiano
Tra i protagonisti indiscussi di questo genere cinematografico, spicca la figura di Massimo Boldi, un attore capace di regalare sorrisi e risate a intere generazioni.
Gli Inizi: Dalla Batteria al Cinema
In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Boldi, che il prossimo anno compirà 80 anni, ha ripercorso le tappe fondamentali della sua vita, dall’infanzia ai successi cinematografici, passando per momenti personali significativi. L’attore ha raccontato i suoi inizi, quando per sbarcare il lunario faceva l’autista, con il supporto della moglie Marisa: «Per arrotondare facevo l’autista – ha raccontato Boldi – all’inizio mi aiutava la mia adorata Marisa: lei era farmacista, mentre io batterista. Lei lavorava di giorno e io di notte, parlavamo con i bigliettini». Questo aneddoto dipinge un quadro della sua vita prima del successo, fatto di sacrifici e di un forte legame familiare.
L’Incontro con Christian De Sica: Un’Amicizia Indissolubile
La carriera di Massimo Boldi è indissolubilmente legata alla sua collaborazione con Christian De Sica. Insieme, hanno dato vita a numerosi “cinepanettoni”, creando un vero e proprio genere cinematografico. Boldi descrive De Sica come un “signore vero, un gentleman”, sottolineando il loro affiatamento sul set e la nascita di un’amicizia che dura ancora oggi: «Christian De Sica invece è un signore vero, un gentleman, al cinema abbiamo creato un genere che va ancora».
Un Legame Profondo Oltre lo Schermo
Contrariamente a voci che parlavano di litigi e rotture, Boldi smentisce categoricamente qualsiasi dissapore con De Sica. Descrive un’amicizia solida e profonda, fatta di rispetto e affetto reciproci: «Chi dice che abbiamo litigato mente. È impossibile discutere con lui. Può avere un momento d’ira, poi passa. Gli voglio bene. Non ci siamo mai mandati a quel paese. Le nostre famiglie si frequentano. Ci diamo appuntamento ogni 5 gennaio per festeggiare il suo compleanno». Queste parole testimoniano un legame che va oltre il lavoro, un’amicizia che si è consolidata nel tempo e che continua a essere un punto fermo nella vita di entrambi.