Maestro: Bradley Cooper racconta l’enorme lavoro dietro le scene con l’orchestra

Maestro: il film su Leonard Bernstein che ha richiesto a Bradley Cooper sei anni di studio

Immagine Maestro: Bradley Cooper racconta l’enorme lavoro dietro le scene con l’orchestra

Bradley Cooper ha affrontato una sfida enorme per portare sullo schermo la vita e la musica di Leonard Bernstein, il geniale compositore e direttore d’orchestra americano, protagonista del film Maestro, di cui è anche regista. Non solo ha cambiato il suo aspetto fisico, indossando un naso finto che ha fatto molto discutere, ma ha dedicato sei anni di studio per imparare a dirigere una scena fondamentale del film.

Maestro: il film su Leonard Bernstein che ha richiesto a Bradley Cooper sei anni di studio

Si tratta del momento in cui Bernstein dirige la London Symphony Orchestra nella Ely Cathedral nel 1976, una delle sue ultime esibizioni pubbliche. Cooper ha raccontato, durante una proiezione del film a Los Angeles, di aver voluto girare la scena dal vivo, registrando la musica mentre dirigeva l’orchestra. Ecco le sue parole:

Quella scena mi preoccupava molto perché era tutto dal vivo. Era la London Symphony Orchestra. Stavo registrando dal vivo. Dovevo dirigere loro. Ho passato sei anni a imparare a dirigere sei minuti e 21 secondi di musica.

Cooper ha anche rivelato di aver avuto l’aiuto di alcuni grandi maestri, come il direttore del Metropolitan Opera Yannick Nézet-Séguin, che lo ha guidato nella composizione cinematografica della scena. L’attore ha ammesso di aver provato terrore, ma anche divertimento, nel recitare quelle scene:

Dovevo comporre esattamente quello che volevo cinematograficamente e poi vivere quello spazio. Ero terrorizzato, assolutamente terrorizzato che se non avessi fatto il lavoro poi non sarei stato in grado di godermi quelle scene.

Maestro sarà disponibile su Netflix dal 20 dicembre e racconterà la storia d’amore tra Bernstein e la sua moglie Felicia Montealegre, interpretata da Carey Mulligan. Nel cast ci sono anche Jeremy Strong, Sam Rockwell, Justin Bartha e Giancarlo Esposito.

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