I fan della serie cinematografica “Mad Max” pensavano che il terzo capitolo degli anni ’70 e ’80 avrebbe segnato la fine della saga. Tuttavia, con grande sorpresa, 30 anni dopo è stato rilasciato “Mad Max: Fury Road”, un film che non solo ha vinto l’Oscar, ma è stato anche acclamato come il migliore della serie. Il successo di critica e commerciale di “Fury Road” ha portato alla realizzazione di “Furiosa: A Mad Max Saga”, che ha ricevuto elogi dai critici e ha lasciato i fan in trepidante attesa di ulteriori opere del regista australiano George Miller.
Dietro le Quinte con George Miller
In un’intervista recente con MovieWeb, Ben Smith-Petersen, che ha lavorato come stuntman in entrambi i film moderni di “Mad Max” e attualmente protagonista di “The Dead Thing” su Shudder, ha condiviso alcuni dettagli su cosa significa lavorare con George Miller.
Attenzione ai Dettagli e Professionalità
Smith-Petersen ha descritto Miller come un regista incredibilmente attento ai dettagli, nonostante la scala epica dei suoi film. Ha raccontato un aneddoto significativo:
“Durante le riprese di un’esplosione enorme, Miller ha fermato tutto per avvicinarsi a un manichino, che rappresentava Max, e tagliare personalmente i capelli della parrucca del manichino. Questo dimostra quanto Miller tenga ai dettagli, anche nei momenti più caotici.”
Rispetto per il Cast e la Troupe
Nonostante il numero elevato di stuntman coinvolti, Miller ricorda i nomi di tutti e si rivolge a ciascuno personalmente. Questo rispetto e questa attenzione contribuiscono a creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo.
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