Questa mattina, Papa Francesco ha accolto in Vaticano un gruppo di circa cento artisti dell’umorismo provenienti da tutto il mondo, sottolineando l’importanza e il valore del loro lavoro. Durante l’udienza, promossa dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e dal Dicastero per la Comunicazione, il Pontefice ha espresso il suo apprezzamento per l’arte della comicità, affermando che il vero humour non offende e fa sorridere anche Dio.
Papa Francesco ha iniziato il suo discorso definendo gli artisti dell’umorismo come individui capaci di diffondere serenità e gioia in mezzo a tante notizie cupe e emergenze sociali. Ha sottolineato che ridere aiuta a rompere le barriere sociali, creando connessioni tra le persone e permettendo l’espressione di emozioni e pensieri, contribuendo così a una cultura condivisa e spazi di libertà. Per il Papa, il talento degli umoristi è un dono prezioso che, insieme al sorriso, diffonde pace nei cuori e tra le persone, aiutandoci a superare le difficoltà quotidiane.
Nel suo intervento, il Papa ha condiviso un personale aneddoto, rivelando che da oltre 40 anni prega di affrontare la vita con sana ironia, recitando la preghiera di San Tommaso Moro: “Dammi, Signore, il senso dell’umorismo”. Ha invitato gli artisti presenti a conoscere e recitare questa preghiera.
L’umorismo di Lino Banfi e lo sketch con Papa Francesco
Francesco ha poi elogiato il potere degli umoristi di trattare con leggerezza anche temi complessi e difficili, denunciando gli eccessi del potere senza diffondere paura o ansia. Ha citato la Bibbia, in particolare il Libro dei Proverbi, per ricordare che all’origine del mondo, mentre tutto veniva creato, la Sapienza divina praticava l’arte dell’umorismo a beneficio di Dio stesso, definendolo come il primo spettatore della storia.
Il Papa ha ribadito che l’umorismo non deve mai offendere o umiliare, ma piuttosto essere inclusivo e propositivo, suscitando apertura e empatia. Ha citato nuovamente la Bibbia, ricordando l’episodio di Sara, moglie di Abramo, che rise quando Dio le promise un figlio in età avanzata, sottolineando che il nome del figlio, Isacco, significa “egli ride”.
Infine, Francesco ha esortato gli artisti a continuare a far sorridere la gente, specialmente chi fatica a vedere la vita con speranza. Ha concluso con una richiesta di preghiera per lui, ma con il sorriso, non contro.
L’udienza si è conclusa con una standing ovation degli artisti presenti, tra cui Lino Banfi, Christian De Sica, Elio, Giorgio Panariello, Enrico Brignano, Nino Frassica, Massimo Boldi, Jerry Calà, Pif, Enrico Beruschi, Giacomo Poretti, Giovanni Storti, Geppi Cucciari, Silvio Orlando, e celebri figure internazionali come Whoopi Goldberg, Jimmy Fallon e Chris Rock. In un fuori programma, Luciana Littizzetto è stata invitata a recitare la preghiera “Del buon umore” di San Tommaso Moro.
Proprio con Lino Banfi ha scherzato ricordando il famoso sketch di un suo film del 1986, l’incipit di Il Commissario Lo Gatto, in cui proprio Lino Banfi effettua un interrogatorio al Papa (nientemeno doppiato da Fabio Fazio). Qui di seguito la scena cult.
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