La teoria di Joker 2 lo collega a Heath Ledger e Il cavaliere oscuro

Joker: Folie à Deux - La Nuova Teoria sul Joker di Heath Ledger e il Finale di Arthur Fleck

Immagine Foto La teoria di Joker 2 lo collega a Heath Ledger e Il cavaliere oscuro

Il tanto atteso Joker: Folie à Deux, capitolo conclusivo della storia di Arthur Fleck interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix, offre un finale definitivo ma carico di mistero. Una scena in particolare ha acceso le speculazioni tra i fan, che hanno visto in essa un possibile collegamento tra l’universo di Todd Phillips e il celebre Joker di Heath Ledger nella trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Questa ipotesi ha scatenato teorie che vedono un legame tra i due iconici personaggi.

Una Nuova Teoria su Joker 2: Il Detenuto di Arkham è il Joker di Ledger?

Nel finale di Joker: Folie à Deux, un momento cruciale si verifica quando Arthur riceve la visita di una guardia di Arkham, che gli comunica di avere un visitatore. Prima di arrivare, però, un altro detenuto lo ferma e inizia a raccontare una barzelletta su uno psicopatico e un clown. Questo detenuto, accreditato solo come “Giovane detenuto” e interpretato da Connor Storrie, conclude la sua performance pugnalando ripetutamente Arthur, mentre ride e si incide un sorriso alla Glasgow sul viso.

La scena ha portato alcuni fan a ipotizzare che questo giovane detenuto possa essere una versione più giovane del Joker interpretato da Heath Ledger in The Dark Knight. Nel film di Nolan, infatti, il Joker ha cicatrici simili e racconta diverse versioni di come se le sia procurate, rendendo il suo passato enigmatico. Secondo questa teoria, quindi, il giovane detenuto avrebbe ottenuto quel sorriso sanguinante dopo aver ucciso Arthur, diventando il vero Joker.

È Possibile che il Detenuto sia il Joker di The Dark Knight?

Nonostante l’entusiasmo dietro questa teoria, ci sono vari problemi di continuità che la rendono improbabile. Prima di tutto, i due film sembrano appartenere a tempi diversi. Joker: Folie à Deux sembra essere ambientato negli anni ’80, mentre la trilogia di Nolan, con Batman Begins uscito nel 2005 e The Dark Knight Rises nel 2012, si svolge in un contesto più moderno. Heath Ledger aveva tra i 25 e i 30 anni quando ha interpretato il Joker, e anche se il personaggio fosse stato più grande dell’attore, sarebbe comunque troppo giovane per essere l’assassino di Arthur negli anni ’80.

Inoltre, la deturpazione di Harvey Dent (Due Facce) è un elemento centrale nella trama di The Dark Knight. Nel film di Phillips, Harvey Dent potrebbe subire una trasformazione più contenuta, mantenendo un’aderenza al realismo che caratterizza i film di Todd Phillips. Ciò suggerisce che l’ambientazione di Joker: Folie à Deux non si adatta perfettamente come storia delle origini per il Joker di Ledger.

Un Nuovo Joker per il Mondo di Phillips?

Anche se il giovane detenuto probabilmente non è il Joker di Ledger, ciò non significa che non possa diventare il Clown Prince of Crime nel mondo di Todd Phillips. Arthur Fleck, per quanto tragico e memorabile, non è mai stato un “genio criminale” nel senso tradizionale del termine. Piuttosto, rappresenta una vittima della società, qualcuno che non viene mai veramente considerato una minaccia. Il giovane detenuto, invece, potrebbe vedere in Arthur una figura ormai inutile, una vittima da disprezzare piuttosto che idolatrare.

Il suo atto di violenza e la sua automutilazione lo trasformano praticamente nel nuovo Joker. In questo senso, mentre Arthur Fleck muore, l’eredità del Joker sopravvive in una versione più pericolosa e anarchica, incarnata dal giovane detenuto.

Conclusione

Joker: Folie à Deux sembra concludere la storia di Arthur Fleck, ma allo stesso tempo lascia spazio a nuove interpretazioni e teorie. Il giovane detenuto che uccide Arthur potrebbe non essere il Joker di Heath Ledger, ma rappresenta comunque una nuova incarnazione del caos e dell’anarchia, pronta a portare avanti l’eredità del Principe Clown del Crimine. Un finale che, seppur controverso, mantiene intatto il mistero e la potenza simbolica del Joker nel mondo di Todd Phillips.

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