Il debutto di Dragon Ball Daima ha catturato subito l’attenzione dei fan, introducendo nuovi personaggi e intrecci, tra cui spicca un misterioso Namecciano: Neva. Essendo i Namecciani una razza rara nell’universo di Dragon Ball, l’aggiunta di Neva ha suscitato grande interesse. Presentato inizialmente come un vecchio senile e buffo nel Reame dei Demoni, Neva si mostra subito come un personaggio enigmatico, tanto da far ipotizzare agli spettatori che possa diventare una figura centrale, forse addirittura il grande antagonista della serie.
Chi è Neva di Dragon Ball Daima?
Neva appare per la prima volta nell’episodio 1 di Dragon Ball Daima, descritto come un Namecciano poco curato, dall’aspetto malandato e con una memoria corta. I suoi compagni, Re Gomah e Degesu, si lamentano apertamente della sua mancanza di igiene e della sua lenta capacità di apprendere i piani, in particolare quello riguardante le Sfere del Drago della Terra. Tuttavia, sin dal suo ingresso, emergono dettagli che suggeriscono che Neva potrebbe nascondere molto più di quanto non lasci intuire.
Per esempio, è il creatore delle Sfere del Drago del Reame dei Demoni, oltre ad aver creato tre guardiani, noti come Tamagami, incaricati di proteggerle. Questi esseri sono descritti come entità potenti, tanto da scoraggiare persino Re Gomah dall’affrontarli direttamente. Nonostante il suo atteggiamento svagato, il ruolo di Neva come creatore delle Sfere e dei loro guardiani suggerisce una connessione profonda con la magia e il potere, rendendolo potenzialmente molto più minaccioso di quanto non sembri.
Segnali di Potenza Celati
Mentre la storia si evolve, Neva dimostra la sua reale portata di potere quando, giunto sulla Terra, riattiva le Sfere del Drago, pietrificate dalla fine della saga di Majin Buu in Dragon Ball Z. Questo gesto impressiona persino Dende, che osserva sbalordito come Neva riesca a compiere questa impresa con estrema facilità. Inoltre, Re Gomah promette a Neva di prolungare la sua vita di 1.000 anni in cambio del suo aiuto, ma il Namecciano non sembra neppure interessato a questo incentivo, lasciando intendere che abbia già vissuto per millenni.
Un altro segnale cruciale del suo potenziale pericoloso arriva quando, durante l’evocazione delle Sfere, i suoi occhi diventano temporaneamente rossi. Questo dettaglio potrebbe essere un riferimento alla forma Namecciana dagli occhi rossi, già vista in spin-off come Dragon Ball Online, dove i Namecciani possono attingere a immense riserve di energia. Anche se non è chiaro se Neva stia sfruttando questa abilità, è evidente che nasconde un enorme potere.
I Tamagami: Guardiani delle Sfere del Drago del Reame dei Demoni
Un aspetto intrigante di Neva è il suo legame con i Tamagami, le misteriose creature che ha creato per proteggere le Sfere del Drago del Reame dei Demoni. Sebbene nel primo episodio si vedano solo le loro sagome, è implicito che siano entità formidabili, equipaggiate con armi e capaci di intimidire persino figure potenti come Re Gomah. Questi guardiani rappresentano un altro indizio del genio e della pericolosità latente di Neva, poiché è in grado di controllare o creare esseri così potenti.
Neva: Un Antagonista in Divenire?
Con tutte queste informazioni, non sorprende che molti fan abbiano cominciato a speculare su un possibile colpo di scena che potrebbe vedere Neva trasformarsi nel vero antagonista di Dragon Ball Daima. Il tema della giovinezza, che permea la serie, potrebbe giocare un ruolo chiave nel suo sviluppo. Se Neva riuscisse a ripristinare la sua giovinezza, potrebbe rivelarsi un avversario pericolosissimo per Goku e i suoi alleati, minacciando non solo la Terra, ma anche il Reame dei Demoni.
In definitiva, anche se all’inizio Neva appare come un semplice personaggio comico e non minaccioso, i dettagli disseminati nel primo episodio di Dragon Ball Daima indicano che potrebbe avere un ruolo molto più importante nella trama futura. La sua vasta conoscenza, i suoi poteri nascosti e il mistero che lo circonda lo rendono una figura affascinante e, forse, l’antagonista che nessuno si aspetta.
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