Si accende il 32º Torino Film Festival che con domenica 23 novembre ci concede l’incontro con Eugène Green, regista e sceneggiatore de La Sapienza, film che concorre per la sezione Onde.
La Sapienza è un film di vita quotidiana, o forse anche più, la storia è intrinseca al racconto espresso da Alexandre (Fabrizio Rongione), noto architetto parigino che per lavoro un giorno vola in Italia. Non sarà un semplice viaggio, ma sarà Il viaggio che gli cambierà la vita. Alexandre è sposato con Aliénor (Christelle Prot Landman) compagna di una vita che però giorno dopo giorno sente sempre più scemando il loro rapporto. La banalità della quotidianità è una bestia nera, questo Aliénor lo sa benissimo, ma non sa che presto in Italia troverà la sua missione. I due coniugi infatti, una volta arrivati a Stresa conoscono casualmente Goffredo (Ludovico Succio) e Lavinia (Arianna Nastro), una giovane coppia di fratelli del posto: il primo prossimo agli studi di architettura, la seconda afflitta da una malattia di origine nervosa.
Complice la casualità degli eventi, nonché l’istinto materno che Aliénor si porta dietro da un po’ come una valigia, lei decide di non tornare più a casa e di restare a Stresa accanto a Lavinia: le strade si dividono, Alexandre prosegue il suo cammino con Goffredo e questo sarà un nuovo inizio per tutti e quattro, l’intro di un percorso intimo prima che reale. Siamo veramente felici della nostra vita? Se no, è realmente così difficile cambiare le carte in tavola ed elevarsi verso un ardito scopo che porta alla felicità? L’ultima parola spetta ad i nostri quattro protagonisti, che gli uni si ritrovano sempre più innamorati del proprio lavoro: un ideale comune legato all’architettura spinge Alexandre e Goffredo a viaggiare tra Torino e Roma, ispirati dalle meraviglie del nostro paese, mentre invece le altre (Aliénor e Lavinia), si ritrovano ad apprezzare ciò che si ha, problemi o pregi che siano, riuscendo a vedere “quel qualcosa” che prima magari lo si odiava, da un’altra angolatura ed un altro presupposto, riucendo a capire che la felicità a volte si cela anche solamente dietro ad un banale sorriso…
Eugène Green è un regista e drammaturgo francese, nel 2001 ha diretto Toutes les nuits di cui ottenne il premio opera prima Louis Delluc, nel 2002 presenta a Locarno Le nom du feu. Dopo Le monde vivant selezionato a Cannes nel 2003, Green ha diretto Le pont des Arts presentato anch’esso a Locarno nel 2005. Nel 2011 il cinema di Green è stato protagonista della sezione Onde del Torino film Festival.
Com’è nata La Sapienza?
È un film che nasce da una doppia ispirazione, da un lato il desiderio di evocare con i mezzi del cinema l’opera e la vita dell’architetto barocco Borromini, dall’altro un interesse per l’acrhitettura e l’urbanesimo contemporanei. In questa vicenza riguardante due coppie, un uomo e una donna, un fratello e una sorella, viene fatta luce sulle relazioni umane, poi approfondite con l’espediente della separazione, un concetto mutuato da una lunga tradizione occidentale della conoscenza tramite il nulla, e della presenza tramite l’assenza. In un modo o nell’altro, i personaggi di questa sceneggiatura sono confrontati alla sfida di dover fare ntrare in maniera armonica il passato nel presente, e ognuno di loro riceve un chiarimento sulla natura dell’amore.