Gli animi sono accesi dopo l’anteprima dei brani del prossimo Festival di Sanremo, con la Sala Stampa che ha emesso giudizi spesso contrastanti sui vari partecipanti. Tra le varie esibizioni, una sembra catalizzare l’attenzione: la performance dei Ricchi e Poveri con il brano “Ma Non Tutta La Vita.”
Il Giudizio del Corriere della Sera: Dal Patetico al “Fuori Tempo”
Il Corriere della Sera ha lanciato giudizi iniziali piuttosto severi, definendo il trio “patetico,” successivamente aggiornato a “fuori tempo.” Questo spostamento semantico potrebbe riflettere una ridefinizione in corso d’opera della loro interpretazione.
Il Sole 24 Ore: “Cringe” e Retro Style
Il Sole 24 Ore non ha risparmiato critiche, etichettando la performance come “cringe” e sottolineando la presenza di una componente retro style, tipica di certi elementi della canzone. L’espressione della dance si scontra con l’età del trio, creando una sorta di contrasto “scricchiolante.”
Davide Maggio.it: Balere Coerenti con la Storia del Trio
Davide Maggio.it ha adottato una visione più distesa, definendo il brano un “inno a cogliere l’attimo” che farà impazzire le balere. L’approccio dei Ricchi e Poveri è stato considerato coerente con la loro storia, e l’autocitazione iniziale è stata notata come un tocco di autoironia.
Il Verdetto di Oggi: Una Sorpresa nella Dance con Autoironia
Il settimanale Oggi ha lanciato un verdetto più positivo, definendo la scelta dei Ricchi e Poveri di avventurarsi nella dance una sorpresa. Il ritornello è stato elogiato come un “martello,” e l’autoironia presente nell’opera è stata riconosciuta come un elemento di grande valore.
La canzone “Ma Non Tutta La Vita” sembra dividere le opinioni, creando un vivace dibattito sulla sua interpretazione e sul tentativo di rinnovamento da parte dei Ricchi e Poveri.