La morte di Charles Deetz in Beetlejuice 2 ha un legame inaspettato con Tim Burton

"Beetlejuice Beetlejuice": Tim Burton esplora la mortalità con il suo inconfondibile tocco macabro.

Immagine La morte di Charles Deetz in Beetlejuice 2 ha un legame inaspettato con Tim Burton

Il tanto atteso sequel di Tim Burton, “Beetlejuice Beetlejuice”, ci riporta nel bizzarro mondo dell’aldilà, con un mix di vecchi e nuovi personaggi. Tra quelli assenti nel ritorno sul grande schermo, spicca Charles Deetz, che incontra una fine decisamente “burtoniana”. Il personaggio, interpretato originariamente da Jeffrey Jones, viene eliminato in modo piuttosto grafico: durante una vacanza di birdwatching, Charles sopravvive a un incidente aereo solo per essere mangiato da uno squalo, che lo morde nella parte superiore del corpo.

“Beetlejuice Beetlejuice”: Tim Burton esplora la mortalità con il suo inconfondibile tocco macabro

La scelta di questa macabra fine non è casuale. Come rivelato dal co-sceneggiatore Alfred Gough in un’intervista a Entertainment Weekly, Burton ha tratto ispirazione da una sua paura personale. Infatti, il regista ha spiegato che il suo peggior incubo è sopravvivere a un disastro aereo e, subito dopo, essere divorato da uno squalo. Questo timore è diventato così parte integrante della narrazione, fornendo una delle scene più memorabili del film, con il corpo mutilato di Charles che vaga nell’aldilà, costantemente spruzzando sangue.

La morte di Charles è il perno centrale attorno a cui ruota la trama del film. Gough ha spiegato che, in momenti di crisi familiare, le tensioni interne non si risolvono automaticamente, ma si amplificano. Nel caso di “Beetlejuice Beetlejuice”, tre generazioni di donne della famiglia si trovano a confrontarsi con il lutto, mostrando come ciascuna affronta il dolore e le sfide che ne derivano.

Tim Burton ha atteso molti anni per tornare a lavorare su questo progetto, e ciò ha reso il film particolarmente personale per lui. Il regista ha spiegato come il passare del tempo e le sue esperienze di vita abbiano plasmato questa nuova storia, in particolare nel rapporto tra Lydia, sua matrigna e suo figlio. Burton ha paragonato questa esperienza a quella di quando realizzò “Big Fish”, un film che non avrebbe potuto girare prima della morte di suo padre. È solo attraverso il tempo e la riflessione che Burton ha potuto creare una narrazione più profonda e intima.

Sebbene Charles non sia l’unico personaggio che incontriamo nell’aldilà, la sua morte rappresenta un punto chiave per Burton. Con il suo stile inconfondibile, il regista continua a esplorare temi come la mortalità e il confronto con il dolore, aggiungendo un tocco di ironia macabra che lo caratterizza. “Beetlejuice Beetlejuice” si dimostra dunque un’evoluzione naturale nel percorso creativo di Burton, in cui la paura del morire diventa il motore di una storia altrettanto divertente quanto inquietante.

“Beetlejuice Beetlejuice” è attualmente disponibile nelle sale. Non perdere l’occasione di vedere il nuovo capitolo della saga e continua a seguire Mister Movie per ulteriori notizie e aggiornamenti su questo e altri film!

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