Longlegs, diretto da Osgood Perkins, si presenta come un horror che, pur mantenendo una premessa familiare, riesce a sorprendere il pubblico con un finale ambiguo e inaspettato. La storia segue l’agente speciale dell’FBI Lee Harker, interpretata da Maika Monroe, nel suo tentativo di catturare un serial killer noto come Longlegs, interpretato da Nicolas Cage.
Longlegs: Un Finale Ambiguo e le Possibilità di un Sequel
Il regista Osgood Perkins ha spiegato che il personaggio di Longlegs ha sempre avuto un posto nelle sue idee, anche se la sua origine rimane avvolta nel mistero. “Quando ho deciso che avrei provato per un serial killer procedurale che sarebbe stato qualcos’altro, avevo bisogno di un cattivo”, ha detto Perkins a Variety. “Longlegs mi ha detto: ‘Lo farò’. Nel tuo cassetto delle idee, una di loro dice: ‘Mettimi dentro, coach’. E dentro c’è Gambalunga.” La presenza inquietante del personaggio è stata palpabile durante tutto il film, culminando in una performance memorabile di Cage.
L’Ambiguità del Finale di Longlegs
Il film si conclude con una nota tragica e ambigua. La morte violenta di Longlegs non porta alcun sollievo, e Perkins ha confermato che l’agente Harker è condannato dal finale. “La storia di Lee Harker finisce con la fine del film”, ha detto Perkins. “L’ultimo colpo che spara è la cosa peggiore che le possa capitare.” Il film rivela che la madre di Harker è complice di Longlegs, e la corsa disperata di Harker per salvare la prossima vittima si conclude in tragedia, interrompendo bruscamente i titoli di coda.
Perkins ha chiarito che il finale era sempre stato pensato per essere tragico. “Quella è sempre stata la fine”, ha confermato. “Il finale doveva essere tragico. Il diavolo vince di nuovo su piccola scala. Una delle cose divertenti dell’usare il diavolo come cattivo è che il diavolo non vuole mai dominare il mondo… Il diavolo è un po’ più divertente e giocoso di così.”
Influenze e Riferimenti Cinematografici
Il personaggio di Longlegs trae ispirazione da John Doe di Se7en, come rivelato da Perkins. “Eravamo consapevolmente consapevoli dei nostri riferimenti e volevamo creare un’opera di pop art”, ha spiegato. “Come tutte le volte in cui potevamo prendere o rubare una mossa da uno dei grandi film di serial killer, volevamo farlo… Penso che Kevin Spacey abbia tre o quattro scene, giusto? Si arrende, è nella cosa e poi è in macchina e c’è la fine. È sempre presente, come abbiamo fatto anche con Cage, come se ci fosse una presenza di questa cosa, ma una volta che arrivi al ragazzo, è quasi anticlimatico.”
Il regista ha anche anticipato che Il silenzio degli innocenti ha influenzato il film, con il legame tra Longlegs e Harker paragonabile, se non più insidioso, di quello tra Hannibal Lecter e Clarice Starling.
Possibilità di un Sequel
Sebbene il finale ambiguo di Longlegs lasci aperte le porte a un sequel, Perkins ha affermato che la scena finale è definitiva e non ci sono piani per una continuazione immediata. Il film non presenta scene post-crediti, a differenza di altre opere di Perkins come I Am the Pretty Thing That Lives in the House e Gretel & Hansel. Nonostante ciò, Longlegs è stato accolto positivamente da pubblico e critica, e già viene considerato uno dei migliori film horror del 2024.
Longlegs è ora in programmazione nelle sale cinematografiche. Continuate a seguire Mister Movie per tutte le ultime novità del mondo del cinema!