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Kevin Costner dice che fa “film per uomini” e spiega l’assenza di “personaggi femminili forti”

Kevin Costner: La Visione di Un Cinema Inclusivo e Radicato nel Western, perché nei suoi film mancano personaggi femminili forti.

Kevin Costner conosce il suo pubblico. Durante una registrazione dal vivo del podcast Happy Sad Confused di Josh Horowitz al 92nd Street Y di New York City, il regista premio Oscar ha condiviso il palco con i suoi co-protagonisti di Horizon: An American Saga, Sam Worthington, Abbey Lee e Luke Wilson. In una conversazione approfondita, Costner ha parlato della sua visione nella scrittura di personaggi complessi, in particolare delle donne, nei western.

Kevin Costner: La Visione di Un Cinema Inclusivo e Radicato nel Western, perché nei suoi film mancano personaggi femminili forti

Costner ha affermato che durante la scrittura della sceneggiatura di Horizon: An American Saga, il ruolo delle donne era centrale. “Quando inizi a scrivere, ti chiedi: ‘Dov’è la donna?’ Ha semplicemente guidato la storia in ogni linea della trama”, ha detto. “Mi è sembrato così facile. Voglio dire, non riuscivo proprio a concepire una scena che non coinvolgesse donne o una giovane ragazza cresciuta da una donna forte”.

Sienna Miller, sebbene assente alla registrazione del podcast, è stata elogiata da Costner per la sua capacità di dare vita ai personaggi con la sua recitazione “luminosa”. Costner ha poi commentato il suo pubblico tipico: “Faccio film per uomini”, ha continuato. “Questo è quello che faccio. Ma non farò un film a meno che non abbia personaggi femminili forti, ed è così che ho condotto la mia carriera. E penso che sia per questo che ho un buon seguito. Vi ringrazio donne per aver trascinato qui i vostri uomini. Era un western, dopotutto”.

Horizon: An American Saga è il primo capitolo di una serie di film in quattro parti, con la seconda parte prevista per agosto. La terza e la quarta parte sono attualmente in lavorazione. La storia si sviluppa su un arco di 15 anni, attraversando l’espansione pre e post Guerra Civile, con Costner che guida un cast corale.

Questa serie segna il ritorno di Costner alla regia dopo oltre 20 anni. Dopo aver ottenuto un Oscar per il suo debutto alla regia con “Balla coi lupi” nel 1991, Costner ha diretto “Il postino” (1997) e “Open Range” (2003). Negli ultimi anni, si è concentrato principalmente sulla recitazione e sulla produzione, come nel caso di “Yellowstone”, da cui è uscito ufficialmente il 20 giugno.

Horizon: An American Saga rappresenta un progetto a cui Costner ha lavorato dagli anni ’80. In un’intervista a The Hollywood Reporter, ha spiegato: “A volte ti chiedi se puoi ancora andare in moto, ma quello che sapevo era che credevo così tanto nella mia storia che ero davvero quello che doveva dirigerlo. Non volevo andarmene senza portare a casa tutto ciò che pensavo che il film avesse la possibilità di offrire”.

Costner ha aggiunto: “Ci sono persone che hanno più talento di me. Sono sicuro che ci sono registi che capiscono davvero la macchina da presa, ma io credo nella storia, e ci credo così tanto che per me penso che questo traspaia attraverso i miei film”.

Horizon: An American Saga è ora nelle sale, pronto a conquistare il pubblico con la sua visione unica e inclusiva del western.

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